venerdì 28 maggio 2004

28/05/2004 | Viaggi 2004 ASSOCIAZIONE YA BASTA!


Caminantes no hay camino se hace camino al andar... Organizziamo per l'estate 3 carovane in parti molto diverse del mondo (Palestina,Brasile e Colombia), e un altra per l'autunno in Argentina I nostri viaggi partono dalla voglia di agire, conoscere e stringere rapporti sempre più forti con le reti di resistenza al neoliberismo e alla guerra. Presenz/Attiva in Palestina nel mese di agosto 2004 "Attivazione laboratorio comunicazione global in Palestina" • Per partecipare alle mobilitazioni contro il muro della vergogna e all'apartheid a cui è costretta la popolazione palestinese. • Per dar vita ad un laboratorio di comunicazione all'interno di GlobalProject. • Per stabilizzare l'importazione dell'olio palestinese • Preparazione della presenza stabile in Palestina nel mese di agosto 2004 Per continui aggiornamenti • Vai alla pagina Diari di viaggio Marzo 2004 Dicembre 2003 Estate 2003 Campagna Stop the Wall Per informazione, vai alle pagine: • Stop the Wall CampaignLa mappa del muro in PalestinaLa mappa dei checkpoint in PalestinaPalestine MonitorAltri link sulla questione Palestinese Brasile nel mese di agosto 2004 Dall'esperienza dei sem terra ai movimenti sociali, dalle lotte per i diritti umani all'esperienza del PT. Il viaggio durante il mese di agosto vuole dare la possibilità attraverso incontri, permanenza nelle comunità di conoscere la complessità della realtà brasiliana inserita nel contesto dell'America Latina. L'occupazione delle terre, l'autogestione, la costruzione di resistenza da Salvador de Bahia a San Paolo, Brasilia e Rio. • Leggi il Rapporto di Amnesty International con l’articolo "La Riforma Agraria in Brasile" di Plinio Arruda Sampaio • Leggi l'articolo "Assistenza giudiziaria gratuita in Brasile"Scarica un approfondimento completo sui movimenti brasiliani Colombia dalla metà di agosto 2004 Carovana nelle comunità di resistenza. Dalla metà di agosto per agire con la presenza internazionale nei territori di una guerra non dichiarata ma che fa centinaia di vittime e costringe migliaia di persone a lasciare le proprie comunità. Ma anche in questa situazione difficile c'è chi resiste. Il senso di rilanciare una campagna in Colombia per l'Associazione Ya Basta, significa riprendere e rafforzare contatti con il paese che sono radicati nella storia dell'Associazione ed in un impegno continuativo e costante con molteplici e diverse realtà che operano nelle terre dell' "El Dorado". • Vai al comunicatoAggiornamenti costanti Leggi anche: • Contesto della regione Chocoana"El dinero es efímero, la tierra es permanente"Progetto di vita: Nella guerra, la vita - Comunicato dalle comunità in resistenza del Cacarica Argentina settembre-ottobre 2004 “La primavera argentina” Società civile ed autogoverno. La delegazione che stiamo preparando per l’autunno 2004 vuole continuare a mantenere un legame con le realtà argentina a partire dal progetto che stiamo sostenendo a Buenos Aires. Nel 2003 infatti ci siamo trasferiti nel sud della provincia di Buenos Aires , Solano, per incontrare il Movimento Lavoratori e Disoccupati (MTD) , il movimento piquetero, da allora stiamo sostenendo un Centro di Salute Autogestito. Sarà da lì che partiremo per la nostra nuova tappa argentina... Vai allo speciale Argentina COMUNICACION A LA SOCIEDAD CIVIL ARGENTINA Asociaciòn Ya Basta! por la dignidad de los pueblos y contra el neoliberalismo

lunedì 24 maggio 2004

24/05/2004 Rafah deve Vivere


"Di fronte all'inaudita gravità degli avvenimenti di Rafah, non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo mobilitarci perchè il governo israeliano metta fine alla carneficina ed alla distruzione delle case palestinesi. Che Pesaro, città gemellata, sia una voce per Rafah" L'appello dell'Ass. Ya Basta! : "Rafah: contro ogni guerra"
Più volte l'Ass Ya Basta si è recata nei territori palestinesi e sempre abbiamo potuto constatare come la violazione dei diritti umani fosse pratica quotidiana da parte dell'esercito israeliano. Confische di terre, limitazione della libertà di movimento, distruzione di terre coltivate e sradicamento di alberi preziosi come gli ulivi, uccisioni mirate, demolizioni di abitazioni. Più recentemente abbiamo dovuto denunciare come la costruzione del muro sia illegittima, e sebbene camuffata dalla prevenzione agli attacchi suicidi, di fatto rappresenti una nuova tattica per l'annessione di terre fertili per le colonie israeliane. Abbiamo dovuto denunciare la creazione di ghetti, la segregazione in bantustan, la creazione di nuovi profughi, la pulizia etnica. Ci ritroviamo sconvolti nel vedere le immagini degli ultimi giorni che ci giungono da Rafah, ghetto tra i ghetti, zona sotto il controllo permanente dell'esercito, da sempre il più caldo confine dell' Impero, da sempre confine mutevole per il desiderio Israeliano di schiacciare in una morsa la popolazione lì residente: profughi tra i prigionieri. La scusa è ora quella della creazione di una zona cuscinetto tra due confini uno dei quali è in continuo stravolgimento geopolitico secondo dinamiche decise unilateralmente da Israele con il silenzioso assenso del governo di Bush. L'ultimo voto sfavorevole da parte del Likud, allo smantellamento delle colonie da Gaza ha dato ancora più forza all' insolenza di Sharon. Di fronte a tutto il mondo il governo Israeliano viola le basilari leggi internazionali e annette terre mediante occupazione, spara a ragazzini inermi mentre vanno a scuola ed ora su una manifestazione di 3000 persone la maggior parte delle quali civili che cercavano con il più naturale di modi di dire basta con il cuore e la rabbia nelle menti. Tutto il mondo ha potuto però vedere lo sguardo di terrore negli occhi dei ragazzini portati in braccio verso le ambulanze, uno degli obbiettivi preferiti dai sicari di Sharon. Sabato 22 è la giornata internazionale di sdegno e denuncia contro l' assassino Sharon, contro ogni violazione dei diritti umani, contro tutti gli arroganti che si permettono di farlo sotto gli occhi di tutti. Noi non resteremo con lo stomaco torto dal dolore per quello che stiamo vedendo, non assisteremo in silenzio, se la comunità internazionale non prende una posizione nulla può vietare a cittadini sdegnati di alzare il proprio urlo di denuncia. Per questo invitiamo tutti sabato a creare presidi, manifestazioni, momenti di comunicazione contro ogni massacro, contro ogni violazione. In attesa del 4 giugno creiamo spazi di nemicità agli assassini, ai torturatori, ai nazisti. Contro ogni guerra, contro ogni ghetto. Ass. Ya Basta.