mercoledì 23 novembre 2011

VERSO UNA CITTA' DEI BENI COMUNI

VERSO UNA CITTA' DEI BENI COMUNI
Lettera aperta del Centro Sociale TNT sulle amministrative


Nonostante la gravità della crisi ed i pesantissimi riflessi sulle comunità territoriali, il dibattito intorno alle prossime elezioni amministrative risulta interamente confinato nel ceto politico ed avvitato intorno al tema delle alleanze e delle candidature. Programmi, contenuti e reali prospettive della città non hanno parola. Il momento che stiamo attraversando è troppo complesso e denso di implicazioni per lasciare che ancora una volta la ritualità elettoralistica prenda il sopravvento sulle idee e sulle reali istanze sociali. La crisi globale non è solo crisi economica: è crisi politica, crisi della democrazia, sottrazione di diritti e di risorse, impoverimento materiale, sociale e culturale. Amministrare una città significa oggi misurarsi con la problematica dei beni comuni, della precarietà, dei diktat imposti dalle istituzioni totali della finanza che penetrano a fondo i nostri territori e strangolano le nostre città. La prossima Amministrazione sarà necessariamente un' “amministrazione straordinaria”: o perchè accetterà, magari con qualche rimbrotto di circostanza, di essere strumento di una delle più grandi operazioni di espropriazione sociale, con privatizzazioni, dismissioni del patrimonio pubblico, demolizione del welfare territoriale, rinuncia a “pezzi” di sovranità; o perchè, al contrario sceglierà di essere parte di una più vasta “alleanza” sociale che vuole resistere alla cannibalizzazione della finanza e nel contempo immaginare un'alternativa possibile. Un'Amministrazione che sceglie di stare dalla parte della città oggi più che mai non può parlare solo il linguaggio del governo, ma deve misurarsi con una progettualità che si relaziona con i movimenti sociali e che contiene un tensione costituente capace di confliggere a difesa dei beni comuni, della democrazia, dei diritti, dell'equità e giustizia sociale. Al di fuori delle sartorie politiche dove si ritagliano i programmi a misura delle alleanze, è necessario costruire un aggregato programmatico sociale che rivendichi anche dentro la tornata delle amministrative la possibilità di un'alternativa che viene dal basso. Una piattaforma sociale che sia un working in progress aperto, multitudinario ma nel contempo concreto e deciso a dare battaglia su obiettivi programmatici già tracciati dai movimenti: tutela ed affermazione dei beni comuni, anche attraverso nuovi percorsi di normazione dal basso e di partecipazione sociale; ripubblicizzazione del servizio idrico integrato ed applicazione reale dei risultati referendari; opposizione ad ogni tentativo di privatizzazione dei servizi pubblici locali; lotta alla precarietà, costruzione di welfare territorializzato e politiche redistributive; lotta alla dismissione del patrimonio pubblico e delle municipalizzate; tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori anche attraverso l'assunzione delle iniziative referendarie volte alla difesa dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori; tutela e promozione degli spazi di produzione autonoma di cultura e di aggregazione sociale e giovanile; salvaguardia e ricostruzione dell'equilibrio eco-ambientale e della qualità dell'aria anche attraverso la definitiva chiusura della Turbogas; valorizzazione delle esperienze autogestionarie nei diversi ambiti del vivere associato; salvaguardia delle risorse destinate alla cultura contro il tentativo di ridurci alla mera riproduzione della vita materiale; salvaguardia e promozione della scuola pubblica; lotta alle discriminazioni e tutela dei diritti dei migranti.
Pensiamo che l'inestricabile intreccio tra crisi globale, governo della finanza e future politiche amministrative renda assolutamente necessario costruire un luogo di espressione unitaria in grado di rovesciare la straordinarietà della crisi e dei suoi esiti politici in una straordinaria presa di parola da parte dei movimenti che anche nel passaggio delle amministrative rivendicano la necessità un nuovo protagonismo sociale. Un protagonismo fuori della retorica populista, anti-politicista o ideologica, deciso a misurarsi con i problemi reali per costruire soluzioni alternative.
Crediamo che sia importante ed urgente avviare una riflessione comune tra le molteplici realtà sociali, politiche e di movimento che agiscono nella nostra città e che possono costruire insieme un nuovo spazio pubblico di proposta e di azione.
Proponiamo a tutti gli interessati di incontrarci per un primo momento di discussione e per valutare insieme i successivi passaggi nell'assemblea che si terrà al Centro Sociale TNT mercoledi 30 novembre alle ore 21.

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO TNT