martedì 25 ottobre 2011

LA TERZA REPUBBLICA DEI MOVIMENTI

La Terza Repubblica dei movimenti
Considerazioni sull'alternativa e il conflitto costituente



Dopo la giornata del 15 Ottobre il movimento in Italia ha come compito prioritario quello di non farsi comprimere nella morsa delle semplificazioni o nelle secche dicotomie e, allo stesso tempo, di preservare il suo carattere aperto e molteplice. Questo rischio ci sembra sia stato delineato, meglio che da chiunque altro, dall'editoriale di Piero Ostellino apparso sulle pagine del Corriere della Sera. Ostellino, infatti, utilizza gli scontri avvenuti nel corso della manifestazione per ammonire che non esistono possibilità di trasformazione dell'esistente che non siano chiuse nella scelta tra la guerra civile e il riformismo rispettoso della democrazia rappresentativa e delle regole del mercato capitalistico. Tertium non datur. Il conflitto anche radicale quando si presenta sulla scena, è presto o tardi destinato ad imboccare una delle due strade, lasciando dietro di sé qualsiasi velleità di modificazione dei rapporti sociali.
Muovendo da queste premesse riteniamo che sia decisivo oggi, ancor più di prima, approfondire la riflessione sulla categoria politica che va sotto il nome di 'alternativa' in quanto questa dovrebbe precisamente occupare quel posto che, la riflessione di Ostellino, tenta di escludere dal gioco. La necessità è facilmente comprensibile: siamo in una fase storica segnata da una crisi strutturale del capitalismo neoliberale che riguarda insieme i fondamenti del sistema economico-sociale e di quello istituzionale che si è andato costruendo negli ultimi trent’anni. Questa crisi porta con sé la diffusa consapevolezza che non è più possibile, per nessuno, tornare indietro. Per chi vuole cogliere sul serio la radicalità del tempo storico che stiamo vivendo, quella sull’alternativa è dunque una discussione obbligata. Obbligata ma, è bene precisarlo, anche assai ambigua: la categoria politica dell’alternativa infatti riassume in sé un insieme di significati ed opzioni differenti e potenzialmente divergenti. È bene dunque cominciare a districare i fili di questa densa matassa.

csoa TNT su Tgr Marche

Giovedì 20 ottobre al csoa TNT di Jesi si è tenuto un incontro, una discussione pubblica per tentare di analizzare la complessità che ci ha consegnato la grande manifestazione del 15 ottobre a Roma. Una giornata che ha visto svolgersi cortei, in numerose capitali del mondo, contro le misure di austerità che un po’ dovunque vengono prese per cercare di frenare la crisi attualmente in atto finendo in realtà col colpire i cittadini e far loro pagare ciò che deriva invece dall’azione scriteriata e senza controllo dell’economia globale capitalistica. A Roma un corteo numerosissimo che ha saputo portare in piazza mezzo milione di persone ha subito un doppia violazione: da una parte quella determinata da gruppetti che hanno messo in campo azioni pensate fuori e contro il movimento, dall’altra la violazione della polizia che ha caricato pericolosamente il corteo con l’unico intento di disperderlo.


Ecco il servizio che il tgr Marche gli ha dedicato il giorno seguente (dal minuto 13.35):

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1c4ecde9-d6bb-4103-bc4e-52228f9874b8-tgr.html#p=0

lunedì 24 ottobre 2011

MESSICO – STATO SOTTO PROCESSO

Messico – Stato sotto processo

E' iniziata oggi l'attività del tribunale permanente dei popoli in Messico
In una sala gremita da alcune centinaia di persone, nell'Università Autonoma di Città del Messico, è stato presentato oggi l'inizio delle attività del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) in Messico. Per i prossimi tre anni raccoglierà in tutto il paese testimonianze a riguardo delle violazioni dei diritti fondamentali degli individui e dei popoli.
Il TPP è stato costituito a fine anni '70, dopo l'esperienza del tribunale Russel che indagò i crimini nordamericani commessi in Vietnam e delle dittature latinoamericane, ed in questi anni ha indagato numerosi casi di violazioni da parte di stati e multinazionali. Si dichiara un organo indipendente a livello intellettuale e politico, composto da numerose personalità di riconosciuta autorità morale provenienti da molti paesi, ed il suo scopo è di denunciare all'opinione pubblica mondiale gli autori di gravi violazioni dei diritti fondamentali. Il suo modo di funzionare è come quello di un normale tribunale; interviene dopo che è stata richiesta la sua presenza, raccoglie informazioni e prove, e infine emana un verdetto. E' giunto oggi in Messico, dopo che nel 2010 decine di organizzazioni sociali del paese ne hanno chiesto l'intervento.