sabato 6 ottobre 2007

Centro di Salute Autogestito - MTD Solano


Argentina - Progetto del Centro di Salute Autogestito
Promosso dal movimento piquetero Mtd Solano e da Ya Basta! Marche

Nonostante venga dichiarato che l’accesso alla salute è teoricamente universale, a tutt’oggi esistono profonde disuguaglianze nella diffusione del servizio sanitario. Il semplice acquisto di un biglietto dell’autobus per recarsi presso una struttura sanitaria diventa un problema insormontabile per un disoccupato, e le ore ed ore d’attesa per una prenotazione scoraggiano chi deve usufruire del servizio pubblico.
L’Ass. Ya Basta! è promotrice in Italia del progetto del “Centro di Salute Autogestito” del MTD Solano (Gran Bs As a 25 Km della Capital Federal), che consiste nella costituzione di un ambulatorio popolare dove si prevedono visite, anche specialistiche, ed esami di varia natura. E’ da circa quattro anni che si interviene con questo progetto, che fa tesoro della concezione di autogestione ed autonomia che si costruisce dentro le forme di auto-organizzazione della società civile. Esso nasce dall’esigenza di creare un sistema che consenta una copertura sanitaria di base agli abitanti di questa parte della provincia di Buenos Aires (o Gran Buenos Aires).
Speciale Argentina - Progetto MTD Solano piquetero Approfondimenti a cura di Ya Basta! Marche
Vai alla galleria fotografica che ripercorre lo svolgimento dei lavori

venerdì 5 ottobre 2007

Agua Para Todos



"Agua para todos"
A cura di Associazione Ya Basta Padova e Venezia
Attività eseguite: Attivazione di un laboratorio da campo di analisi delle acqua Monitoraggio delle fonti idriche Realizzazzione di un impianto pilota di captazione di acqua piovana Promozione dell’educazione sanitaria.
Proposta progetto:L’OMS stima che la metà dei posti ospedalieri nel mondo siano occupati da persone che soffrono di malattie trasmesse dall’acqua: e se sono soprattutto i bambini a pagare il prezzo più alto della mancanza d’acqua e della sua non potabilità, con morti per malattie facilmente evitabili come la dissenteria, il tifo e le parassitosi intestinali; il non potersi lavare o il dover utilizzare acqua non potabile, causa anche negli adulti infezioni delle pelle e degli occhi.
Il progetto “Agua para todos” si sviluppa in Messico nella regione del Chiapas in collaborazione con le Giunte del Buongoverno dei Municipi autonomi zapatisti.
CHIAPAS-MESSICO
Descrizione del territorio.
Nel Chiapas i dati in nostro possesso dicono che meno del 60% della popolazione dispone di acqua canalizzata a fronte di una media nazionale pari al 79,4% e 2/3 non ha fognature.
Le patologie legate alla carenza di acqua potabile, presenti in abbondanza in questi territori, sono dissenterie gravi, parassitosi intestinali, tifo, colera. Benché avere a disposizione dati epidemiologici certi sia estremamente difficile, si stima che nelle zone di maggior emarginazione, come negli Altos e nella Selva Lacandona, tali patologie siano all’origine dell’80% di tutte le malattie presenti nel territorio.
Nella relazione continua stabilita dall’Associazione Ya Basta con le comunità indigene zapatiste si è evidenziata come la necessità di contribuire all’accesso reale all’acqua potabile sia una delle necessità primarie. L’inizio del progetto si svilupperà nella zona Selva. Stiamo parlando dell’intera regione che da Comitan si estende all’interno della Selva Lacandona e della regione di frontiera con il Guatemala.
Questa zona come molte altre del Chiapas vede la presenza dell’esperienza consolidata dello sviluppo dei Municipi Autonomi frutto dell’esperienza zapatista, In particolare a partire dal agosto 2003 il processo di autodeterminazione delle comunità indigene ha raggiunto un ulteriore tappa con la nascita delle Giunte del Buongoverno, entità regionali di organizzazione dei Municipi Autonomi che coprono l’intero Chiapas.
Dopo il primo anno di esistenza le 5 Giunte del Buongoverno rappresentano nella loro capacità di amministrazione autonoma un punto di riferimento per moltissimi indigeni sia zapatisti che non, attraverso la gestione della politica sanitaria, dell’istruzione, della giustizia, dello sviluppo produttivo.
La zona nella quale ci è stato chiesto di intervenire è la regione gestita dalla Giunta del Buongoverno Hacia la Esperanza che raggruppa i Municipi di San Pedro Michoacan, General Emiliano Zapata, Libertad de los pueblos Maya, Tierra y Libertad che a loro volta raggruppano numerosi villaggi grandi e piccoli.
In particolare il villaggio da cui si intende partire con il progetto è La Realidad in cui si trova il Caracol “Madre de los Caracoles del mar de nuestros suenos” . Il Caracol della Realidad è il centro operativo della Giunta del Buongoverno.
LA REALIDAD
La Realidad è una comunità di diverse centinaia di abitanti.
In questa zona l’Associazione Ya Basta ho portato avanti il progetto di elettroturbina per consentire alla comunità l’accesso alla energia elettrica in maniera autonoma. La Realidad essendo sede del Caracol è anche un luogo nel quale molto spesso centinaia di indigeni provenienti da altre comunità si incontrano per partecipare ai corsi di formazione per promotori dell’educazione, ai corsi per i promotori di salute, alle assemblee ed incontri regionali. Questa situazione di ampia frequentazione rende ancora più importante garantire l’accesso all’acqua potabile e fa diventare questo progetto una sorte di azione-pilota che potrà poi essere riprodotta anche in altre comunità e villaggi.
Il progetto AGUA PARA TODOS si propone di: promuovere la capacità autonoma di svolgere analisi dell’acqua con l’attivazione di laboratori mobili di progettare in collaborazione con la Giunta del Buongoverno lo studio dei diversi sistemi per fornire acqua potabile. Questo attraverso strutture per la potabilizzazione dell’acqua piovana, la depurazione ecocompatibile di fonti, la ricerca di sistemi per l’estrazione di acqua.
Il progetto è coordinato da
Associazione Ya Basta Padova, Associazione Ya Basta FVG, Associazione Ya Basta Venezia yabasta@sherwood.it
Il progetto Agua Para Todos è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Assessorato per le politiche della pace, solidarietà e associazionismo.

mercoledì 3 ottobre 2007

Lluvia es vida

A cura Associazione Ya Basta Trento
Attività previste: Costruzione di un impianto comunitario di captazione dell’acqua piovana nella Comunità La Realidad e di strutture per la salvaguardia dell’ambiente. Promozione dell’educazione sanitaria.
Il Progetto nasce dalla collaborazione dell’Associazione Ya Basta con le comunità indigene del Chiapas e i loro processi di autogoverno ed autogestione. Durante questa lunga relazione di scambio i rappresentanti della Giunte del Buongoverno, organismo che coordina le attività dei Municipi Autonomi locali, hanno manifestato all’interno della sviluppo del Sistema Sanitario Autonomo la necessità di avviare programmi di prevenzione delle malattie endemiche. Dai dati epidemiologici emerge con chiarezza che la maggior parte delle malattie che colpiscono le fasce più deboli della popolazione (anziani donne e bambini) sono legate alle condizioni igienico sanitarie. In particolare attraverso l’attività dei Promotori di Salute locali in collaborazione con l’Associazione Ya Basta si è individuata la necessità di operare con un piano complessivo sulla gestione del ciclo dell’acqua. Infatti in questa comunità, come in molte altre, l’uso promiscuo delle risorse idriche accompagnato ad un superficiale gestione dei reflui umani ed animali è una delle concause della permanenza di patologie a trasmissione oro-fecale. Una situazione determinata da un limitato accesso alle conoscenze delle norme igienico-sanitarie. Per rispondere a questa situazione è stato avviato in collaborazione con l’Associazione Ya Basta, un programma generale, denominato “Agua para todos” per riorganizzazione l’accesso alle fonti idriche e dotare la comunità di acqua potabile, accompagnato dalla promozione dell’educazione sanitaria . Dopo la prima fase di “Agua para Todos” che ha portato alle analisi delle fonti idriche e alla verifica del loro inquinamento, si è evidenziata la necessità di operare su diversi livelli: la captazione e utilizzo dell’acqua piovana, la promozione di un diverso sistema di latrine adatte a trattare i reflui in maniera eco-compatibile e la continuazione della ricerca di sistemi di potabilizzazione delle fonti idriche superficiali. Nasce così “Lluva para la vida” per garantire l’accesso all’acqua potabile e un miglioramento dell’ambiente. Il progetto accompagnato dalla formazione avanzata dei Promotori, svolto in un luogo di grande accesso non solo per la comunità locale ma anche per le popolazione delle comunità limitrofe, è una grande occasione di migliorae le condizioni di vita creando consapevolmente il proprio futuro.

martedì 2 ottobre 2007

Mappa Occupazione Militare nel Territorio Indigeno del Chiapas


Radio Comunitaria nei territori Mapuche in Patagonia

Radio Comunitaria nei territori Mapuche in Patagonia
A cura Associazione Ya Basta Treviso
marimari peñi
benvenuto fratello
"C’e chi crede che la terra gli appartenga…….noi sappiamo di appartenere alla terra"
Campagna e progetto a sostegno del Popolo Mapuche

Fabbricato che ospiterà gli impianti della radio (2008)


PROGETTO Mari mari peñi
SOSTEGNO AL POPOLO MAPUCHE attraverso l’istallazione di una radio
comunitaria
a cura di Associazione Ya Basta Treviso
INTRODUZIONE
Nell’ estremo sud dell’ Argentina si situa la Patagonia, una terra che incorpora ogni tipo di clima e di terra, dai fiumi ai laghi fino al deserto e i ghiacciai. Sotto la ’Cordillera’, la porzione meridionale delle Ande che separa l’ Argentina dal Cile, giace la fertile e piatta distesa delle Pampas, dove greggi di pecore e bestiame pascolano.
In questa area vivono i Mapuche. Conosciuti come la ’Gente della Terra’, questa popolazione indigena ha vissuto in entrambi i lati della cordillera senza preoccuparsi della nazionalità per 10.000 anni. Negli ultimi 500, hanno resistito a continue invasioni, tentativi di sterminio e furti di terra. Nel 1879, più di 1.300 Mapuche furono massacrati e le loro terre confiscate da immigrati inglesi, in quel genocidio che la storiografia ufficiale chiama “la conquista del deserto”.
Durante questa operazione militare, lo stato argentino trasformò la maggior parte delle terre rubate in 8.000 chilometri quadri di appezzamenti, e consegnò più di 41 milioni di ettari a meno di 2000 coloni.
Negli anni seguenti, la Patagonia e’ diventata dominio privato per proprietari terrieri argentini e stranieri. Dopo essere stati decimati, i Mapuche furono condannati a vivere nelle terre peggiori, cercando rifugio nelle aree più fredde e inospitali della regione montuosa. Oggi, i Mapuche stanno affrontando una nuova invasione dal momento che imprenditori e ricchi, europei e nordamericani, arrivano per avvantaggiarsi dei bassi prezzi e dell’ economia aperta a cui diede impulso la presidenza “amica della globalizzazione” di Carlos Menem negli anni 90.
Questo flusso di speculatori e uomini di affari si è trasformato in un vero e proprio furto neo-coloniale delle ultime terre che rimangono nelle mani dei Mapuche.
Rogeli Fermin, un contadino Mapuche, descrive le ultime acquisizioni:
"Qui loro recintano tutto quello che vogliono. Era una bella valle, e per questa ragione se la sono presa. Se c’ erano dei bei pascoli, loro chiudono tutto. Ci lasciano in mezzo alle pietre, nei campi peggiori."
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il presente progetto si propone di istallare una radio a carattere comunitario promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale delle Comunità indigene e delle popolazioni di El Maitèn e delle zone limitrofe che vivono in precaria situazione economica e in un profondo isolamento socio-culturale.
Rispetto alla situazione geografica e alle caratteristiche culturali di queste comunità, la radio è l’unico mezzo di comunicazione a cui può accedere lamaggior parte delle popolazioni attraverso la quale ricevono informazioni locali e nazionali.
Siamo persone appartenenti al Popolo Mapuche Tehuelche che abitano questa parte del territorio, la realtà che viviamo è difficile forse non molto diversa da quella che vissero i nostri antenati, con la differenza che oggi la tecnologia ha reso possibile l’esistenza di mezzi di comunicazione di massa come la radio.
Il costante procedere dei gruppi di grande potere economico, ha fattosì che i mezzi di comunicazione esistenti nelle grandi città e maggiormente in zone poco popolate, abbiano una totale dipendenza da loro.
L’informazione si trasforma in propaganda politico-partitica, genera disinformazione e la prepotenza dei signori che detengono il potere chiude la porta alla possibilità che la gente possa crescere, sviluppare le proprie capacità di analisi e generare la propria opinione.
El Maitènnon è estraneo a questa situazione, qui tutto avviene in maniera non contraddittoria con il potere che comanda, e quando noi appartenenti a Popoli nativi alziamo le nostre voci con richieste di diritti fondamentali, con denuncie di situazioni quotidiane che siamo costretti a vivere, immediatamente diventa visibile questo assedio che censura la verità e pretende di mascherare la realtà con programmi che non vanno più in là “chiacchera” quotidiana.
Per molti siamo parte di un passato remoto, e parlano della nostra esistenza come folcklore, perché sicuramente questo non danneggia nessuno, però se noi parliamo di sfratti a famiglie aborigene, di violazioni di diritti umani o quando ci opponiamo a grandi progetti che vanno a distruggere il nostro spazio vitale, che non riguarda solo noi indigeni ma tutta la società,smettiamo di essere una nota interessante, ci trasformiamo in un pericolo per questo sistema.
Questa è solo una delle tante ragioni che ci motivano a credere in una Radio Comunitaria nelle nostre località, dove l’informazione e lo spazio di opinioni siano libere e dove la diversità culturale siano un fatto concreto e non solo belle parole di qualche discorso mediatico.
1 PRECEDENTI E GIUSTIFICAZIONI
Gli appartenenti al popolo Mapuche soffrono la perdita della propria identità culturale, della propria lingua e delle proprie abitudini .Le leggi che proteggono i loro diritti non vengono rispettate. Le perdite più significative per le comunità indigene sono la lingua, la proprietà libera e comunitaria della terra, le antiche conoscenze di medicine naturali, alimentazione e tecniche lavorative.
Nella regione dove si svilupperà questo progetto, l’economia si basa sull’allevamento di animali come pecore, capre e mucche e tutti quei lavori che appartengono allo stile rurale.
Le comunità rurali della zonasoffrono di alti livelli di incomunicabilità e isolamento, ciò è dovuto allo stato della rete viaria e alla mancanza di trasporto pubblico.
Questa situazione influisce direttamente sulla qualità della vita delle popolazioni , ad esempio, per ciò che riguarda la loro possibilità di conoscere e accedere a servizi come la sanità pubblica.
Oltre alle difficoltà che affronta la comunità di queste zone per accedere alle istituzioni locali, è rilevante la scarsa informazione per quanto riguarda ciò che succede nell’ambito rurale e le possibilità che hanno di trasmettere e comunicare la loro realtà.
Questo, inoltre, ha reso difficile la comunicazione dei saperi relativi alla cultura contadina, di alto valore culturale, verso altre aree del territorio.
Dall’altro lato i contadini hanno una limitata possibilità di sviluppo e rafforzamento della loro attività produttiva ( informazione per acquistare attrezzature e stabilire contatti che facilitino la commercializzazione dei loro prodotti).
Consideriamo che il compito di produrre comunicazione, inserito nella zona rurale, possa far riscattare non solo il bagaglio di conoscenza che la comunità conserva, ma darle il valore e la dimensione che possiede. Attraverso la radio si possono diffondere e promuovere forme di lavoro che le popolazioni hanno sviluppato per ottenere un maggior rendimento del suolo, gli alimenti che si possono preparare con i suoi frutti, migliorando così l’economia familiare e la qualità alimentare, esporre i bisogni, le risorse, i prodotti che si possono commercializzare, riscattando la storia del luogo e i valori culturali. In questo processo è fondamentale stimolare e rafforzare l’organizzazione delle comunità vicine.
Per questo il progetto si propone di apportare un miglioramento non solo della situazione economica dei piccoli produttori ma anche delle condizioni di vita delle comunità partecipanti.
2 BENEFICIARI
I principali beneficiari di questo progetto saranno gli abitanti delle comunità rurali di Buenos Aires Chico-Vuelta del Rio, Comunità Enrique Sepùlveda, nella situazione economica e culturale descritta nel punto uno. I beneficiari diretti saranno le popolazioni delle comunità rurali incorporate.
3 OBIETTIVI
L’obiettivo generale del progetto è:
Installare una radio Comunitaria a carico dell’ Organizzazione Mapuche-Tehuelche “11 de octubre” per esercitare il diritto all’informazione e libertà di espressione.
Gli obiettivi specifici sono:
Sviluppare strategie di comunicazione per migliorare le condizioni di vita delle comunità e le condizioni economiche dei piccoli produttori. Stimolare la partecipazione delle popolazioni attraverso la diffusione dell’informazione locale, campagne educative e altri format radiofonici.
Garantire e rafforzare l’identità comunitaria a partire dal riscatto della storia orale di ogni zona.
4 DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il presente progetto si propone di istallare una Radio Comunitaria a carico dell’ Organizzazione Mapuche-Tehuelche “11 de octubre” per esercitare il diritto all’informazione e alla libertà di espressione.
5 RISULTATI ATTESI
A conclusione di questo progetto saranno raggiunti i seguenti risultati:
Istallazione di una radio Comunitaria a carico dell’ Organizzazione Mapuche-Tehuelche “11 de octubre” per esercitare il diritto all’informazione e libertà di espressione.
Formazione di venti persone come operatori tecnici e di produzione radiofonica, comunicazione e sviluppo. Tra i destinatari della formazione ci sarà equilibrio di generi, di età e di appartenenze a diverse comunità.
6 ATTIVITA’/PIANO DI LAVORO
Laboratorio comunitario per definire obiettivi specifici e piani di lavoro.
Questo laboratorio sarà coordinato da FM Alas e avrà come obiettivo definire insieme a organizzazioni locali, popolazioni e membri di comunità Mapuche, gli obiettivi specifici e i piani di lavoro della futura radio.
Adeguamento dell’infrastruttura, acquisto e istallazione delle apparecchiature tecniche
Si migliorerà l’infrastruttura di uno spazio fisico esistente dove si installerà la radio, si realizzerà l’acquisto delle apparecchiature e le prime prove tecniche.
Formazione di operatori tecnici, nella produzione radiofonica, nella comunicazione e sviluppo.
Si realizzeranno due laboratori di formazione nelle diverse tecniche necessarie affinché le comunità siano in condizioni di autogestire la radio. I laboratori saranno coordinati da FM Alas.
Formazione in Gestione Integrale per la radio Comunitaria.
Questa formazione offrirà strumenti per l’organizzazione e la gestione del progetto nelle sue dimensioni comunicative, economiche, organizzative e politico-culturali.
Formazione in programmazione radiofonica.
Sarà destinata alla costruzione della programmazione in modo partecipativo, distribuzione di ruoli e compiti per la messa in onda.
Messa in onda della radio.
Valutazione
In questa fase, si realizzerà insieme con le comunità, una verifica dello sviluppo del progetto con l’obiettivo non solo di realizzare un resoconto finale, bensì di elaborare i piani di lavoro che garantiranno continuità al presente progetto.
aggiunte fotografiche
Immagine della Radio Petü Mogeleiñ il giorno dell’inaugurazione





lunedì 1 ottobre 2007

Agua es Vida

Agua es vida
a cura di Ass. Ya Basta Monfalcone
Attività previste: Realizzazione di un Sistema Integrato di gestione delle risorse idriche nei quattro Municipi della Giunta del Buongoverno Hacia la Esperanza basato su: captazione dell’acqua piovana, potabilizzazione delle risorse idriche di superfice. Installazione di strutture sanitare e per la produzione sostenibile di materiali disinfettanti. Promozione dell’educazione ambientale
Nello stato del Chiapas, dove si trovano le maggiori risorse idriche del Messico, la maggioranza della popolazione non ha accesso all’acqua potabile. Questa situazione è alla base della diffusione di malattie a trasmissione oro-fecale che colpiscono soprattutto le fasce più deboli della popolazione come i bambini. La realizzazione nei quattro Municipi autonomi, coordinati dalla Giunta del Buongoverno "Hacia la Esperanza", nella zona Selva Fronteraliza, di impianti per garantire l’accesso all’acqua potabile e migliorare le condizione igieniche sanitarie vuole rappresentare un contributo al concretizzarsi del diritto alla salute e ad una vita dignitosa per le popolazioni indigene. Durante tutto il Progetto particolare attenzione sarà data alla formazione del personale locale in collaborazione con i Promotori di salute e di educazione, i Comitati delle donne al fine di aumentare la consapevolezza della popolazione sull’importanza di stili di vita eco-compatibili.