lunedì 4 luglio 2011

LA PARTE CIVILE DI ISRAELE SI MOBILITA A FAVORE DELLA FREEDOM FLOTILLA,


Anche da Israele si leva alta la voce di protesta contro il governo israeliano. Dieci associazioni pacifiste (Alternative Information Center (AIC) * Coalition of Women for Peace * Combatants for Peace * Gush Shalom * Hithabrut-Tarabut * Israeli Committee against House Demolitions (ICAHD) * New Profile *Rabbis for Human Rights* Ta’ayush: Arab-Jewish Partnership * Yesh Gvul) hanno espresso una dura condanna per “la campagna di diffamazione che il governo israeliano sta conducendo contro la flottiglia” e hanno dichiarato di avere fondati motivi di credere che questa campagna sia il pretesto del loro governo per giustificare ulteriori atti di violenza contro gli attivisti che partecipano a un “legittimo atto politico di protesta”. I pacifisti israeliani, dopo aver definito “un coraggioso atto di protesta politica” la missione Stay Human e ribadito che lo stato di Israele è obbligato, ai sensi della legge internazionale, a porre fine al suo controllo sulla Striscia di Gaza, denunciano “una pressione senza precedenti sui giornalisti internazionali, in modo da impedire loro di coprire mediaticamente la flottiglia “.

Oltre al proprio governo, le associazioni pacifiste israeliane condannano “ fermamente il governo della Grecia” per aver ceduto alle richieste israeliane violando il diritto internazionale in materia di “Freedom of the Seas”.
Il comunicato si conclude con la richiesta “al governo di Israele di porre immediatamente fine all’ assedio e al blocco di Gaza.” La dichiarazione dei pacifisti israeliani non è rivolta al proprio governo, di cui sanno bene le intenzioni, ma alla stampa internazionale che si definisce democratica e libera affinché non fornisca a Israele la possibilità di commettere un altro crimine col suo appoggio silente.

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