La candidata indigena tra fantascienza e autonomia
di Christian Peverieri
"La nebbia avvolgeva San Cristóbal con un velo denso e lattiginoso. I lampioni foravano solo i pochi metri di spazio intorno, senza rischiarare le strade. Leandro, battendo i denti, accelerò il passo. Ma invertì la marcia quando udì dei clamori in direzione opposta al centro storico. Giunto in fondo a calle Ortiz de Domínguez, intravide delle figure che sbucavano dalla bruma, meno spessa in quel punto. Erano di statura bassa, portavano giubbe vagamente militari, il volto coperto da passamontagna, e... fucili in pugno e cartucciere a tracolla." (1)
Da quella notte che dava inizio al 1994 e al Trattato di libero commercio tra Nord America e Messico, meglio conosciuto come NAFTA, gli zapatisti ci hanno abituato alle sorprese. Di più, l'influenza che hanno avuto sui movimenti sociali di tutto il mondo è stata determinante nella teorizzazione di un altro mondo possibile e nella costruzione di pratiche di lotta. Nelle ultime settimane si è tornato prepotentemente a parlare di zapatisti e del Subcomandante Marcos, oggi Subcomandante Galeano, per una proposta definita “assurda” e a prima vista contraddittoria, che l'EZLN ha fatto al Congreso Nacional Indigena (CNI), ovvero partecipare alle elezioni presidenziali del 2018 con una candidata indigena donna. Apriti cielo, si è scatenato l'inferno. Illustri firme del giornalismo messicano e non hanno analizzato la coraggiosa iniziativa dell'EZLN e del CNI sotto ogni punto di vista, il più delle volte però ponendo l'accento sulla carismatica figura del Subcomandante Galeano. Gli attacchi più duri, neanche a dirlo, sono giunti da sinistra: fiumi d’inchiostro sono scorsi per commentare la proposta indigena e per evidenziare presunti errori strategici commessi dal Sup. Non sono mancati nemmeno gli insulti, come traditore, o le accuse più svariate, da alleato di Salinas de Gortari (del corrottissimo partito PRI) a responsabile delle sconfitte elettorali del caudillo progressista Lopez Obrador (AMLO) e per questo complice della narcoguerra che ha provocato oltre 150 mila vittime e oltre 30 mila desaparecidos negli ultimi dieci anni.