Siamo oramai prossimi
all'appuntamento di Jesi, il social meeting lanciato dal documento condiviso da
molte realtà e reso pubblico in estate. Inutile dire che innanzitutto questa tre
giorni sarà un modo per incontrarci, per stare insieme, per confrontarci
liberamente. Lo faremo grazie all’ospitalità di un centro sociale, e alla rete
di realtà e spazi di lotta delle comunità marchigiane, e questo è anche un modo
per sostenerne l’azione politica, partecipando ad un evento che, di questi
tempi, va in controtendenza rispetto allo stato di cose che si vorrebbe
semplicemente immutabile.
Fare politica, o meglio
costruire società, praticare in forma concreta il comune nei nostri territori,
non è mai stata cosa semplice e scontata. Mille sirene, comprese a volte quelle
della polizia, continuano a suggerire di lasciar perdere, di rientrare
nell’alveo di ciò che è compatibile, normale, tradizionale. I movimenti, secondo
quello che ci vorrebbe far credere la vulgata, sono folklore, esercizi di
gratificazione personale per chi è in cerca di identità. I movimenti arrivano
fino ad un certo punto, poi ci pensa la politica, quella con la “P” maiuscola.
Ecco a Jesi noi speriamo
invece di sperimentare ancora una volta la potenza dell’essere altro. I
movimenti, che non si creano a tavolino e nemmeno si cristallizzano eternamente
come istituzioni, sono ciò che consideriamo fondamentale per trascinare quel
cambiamento, quel mondo diverso, di cui continuiamo disperatamente a sentire il
bisogno. Siamo così convinti di questo che non possiamo che incontrarci,
parlarci e pensare da movimenti.
Non possiamo che investire
sulla soggettività collettiva che si genera a partire da una messa in comune
delle piccole e grandi lotte che conduciamo ognuno nei nostri luoghi.
Non possiamo che
immaginarci questa tre giorni come uno spazio aperto, attraversabile, denso ma
non opaco. E a questo proposito è bene chiarire che in questi giorni non
vogliamo che si crei una ritualità triste o dalle movenze scontate.
Vogliamo discutere insieme
senza nessun pregiudizio, senza schemini già pronti e utili
all’autocompiacimento.
Vogliamo interrogarci su un
momento come quello attuale che, dal punto di vista del cambiamento, è
complicato, difficile, a volte quasi insopportabile. Resteranno tanti dubbi,
forse costruiremo per noi qualche certezza per le cose da fare subito, magari
riusciremo insieme ad inventarci le forme e i modi per lottare, per resistere e
progettare. Di sicuro “la sintesi” non sarà sulle parole, sulle formule o sugli
slogan.
La sintesi vorremmo che
fosse racchiusa nel nostro modo di stare insieme, dell’essere complici nello
sfidare il potere, nell’essere tra di noi altro dalla politica ufficiale.
C’è bisogno di un nuovo
stile, di una freschezza nei rapporti, nelle relazioni che ci consenta, contro
le tendenze consolidate, di rilanciare le battaglie comuni. Ci vediamo tutti e
tutte a Jesi, liberi nella testa e nel cuore.
PROGRAMMA
Per favorire la massima
partecipazione la discussione sarà articolata in assemblee tematiche plenarie.
Venerdì 28 settembre sarà dedicato all'arrivo,
all'accoglienza ed alla sistemazione dei partecipanti.
L'inizio dei lavori
è previsto per Sabato 29 settembre alle ore 10.00 (puntuali) e
proseguiranno per tutta la giornata con pausa pranzo e cena.
La conclusione è
prevista per domenica 30 settembre con assemblea che inizierà
alle ore 10.00 e terminerà nelle prime ore del pomeriggio, per favorire il
rientro dei partecipanti.
Al fine di garantire
un'adeguata organizzazione dei pasti e dei pernottamenti è necessario
che vengano effettuate le prenotazioni compilando le apposite schede
riportate nel Virtual Convergence
Center.
Per quanto riguarda
l'articolazione tematica, la griglia proposta è la
seguente:
Sabato 29
settembre - ore 10.00
Relazione
introduttiva
Panel 1 -
Le lotte sociali
Crisi, precarietà, reddito
di cittadinanza, migranti e cooperazione sociale. Scuola, università,
formazione, cultura: le lotte della conoscenza. Oltre il Sindacato di base.
Panel 2 -
Il territorio
I territori della/nella
crisi: beni comuni, diritti, ambiente e difesa della salute. La questione della
terra e dell’energia. Nessi amministrativi e sovranità nella crisi,
postdemocrazia.
Focus serale (ore
22,00) - Sport autogestito come pratica del comune contro le
discriminazioni e per il libero accesso di tutti.
Domenica 30
settembre - ore 10.00
Panel 3 -
Le pratiche
La rete, la comunicazione,
la decisione collettiva. Interventi e proposte sulle scadenze dell'autunno.
Conclusioni
- Visita il sito del Virtual Convergence Center
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