lunedì 24 marzo 2008

24/03/2008 | Quando non c'è giustizia c'è escrache


ARGENTINA - La carovana 2008 dell'associazione Ya Basta! ha raggiunto Buenos Aires per l'inaugurazione del Centro di Salute Autogestito di Solano. In Patagonia sono iniziate le trasmissioni della Radio Comunitaria Mapuche. Il diario della Carovana 2008 - Lo speciale a cura di Global Project Dagli attivisti marchigiani il racconto delle manifestazioni nella capitale a fianco delle vittime della dittatura nella lotta per la dignità e la giustizia. Nov '07 - Escrache a Oscar Hermelo - Il resoconto della delegazione di Ya Basta! Marche [Guarda il video della manifestazione] Giovedì 28 novembre Ya Basta! ha partecipato all'appuntamento di mobilitazione previsto alle ore 12 in corrispondenza dell'incrocio di Lavalle e Diagonal Norte a Buenos Aires: l' "Escrache" a Oscar Hermelo, Pubblico Ministero nazionale di esecuzione penale. L' "escrache" è un metodo di denuncia che nasce all'interno dell'attività militante dell'Associazione H.I.J.O.S (associazione dei figli dei desaperecidos della dittatura argentina '76/'83). Quando viene individuato un "repressore", protagonista o complice dei crimini e delle violazioni dei diritti umani durante la dittatura della Giunta Militare Argentina - che magari vive tranquillamente come un semplice ed onesto cittadino grazie alle leggi di amnistia (Punto Finale, Obbedienza dovuta) - la parola d'ordine è "se non c'è giustizia c'è escrache". Si rendono pubblici e si denunciano gli scheletri nascosti nell'armadio della persona coinvolta, davanti al suo domicilio o al suo posto di lavoro, per far si che non si possano ignorare la sua storia e il suo curriculum all'interno della dittatura militare. Nel periodo della dittatura Oscar Hermelo lavorava all'ESMA (Escuela Mecanica della Armada) nella Direzione Ufficine del Trasporto, agli ordini di Adolfo Scilingo (personaggio tristemente noto della dittatura argentina) e come avvocato si occupava dello smistamento delle macchine rubate dei detenuti-desaparecidos che venivano poi rivendute o offerte agli stessi militari. Scilingo lo decorò durante la dittatura per la sua collaborazione nella Marina e ribadì successivamente (già in democrazia) come fosse suo uomo di fiducia, al corrente di tutto ciò che accadeva dentro l'ESMA, istituto che è stato uno dei principali e più terrificanti centri clandestini di torture nel periodo della Guinta Militare. Durante l'Escrache, la sue responsabilità vengono denuciate pubblicamente davanti ai suoi uffici nel centro della Capitale. Queste le parole di Eduardo, membro dell' Associazione H.I.J.O.S. (Figli per l'Identità la Giustizia contro l'Oblio e il Silenzio) e conduttore della trasmissione di Radio Tribu "La lucha que nos pariò": "Oscar Hermerelo è parte della dittatura militare, qualcuno dice complice, per noi è parte della dittatura. Se non c'è giustizia c'è escrache, questo signore dovrebbe essere in galera e non solo è fuori ma ha anche un grande potere, nel suo ruolo di PM nel processo ad altri dittatori della giunta militare [...] Molti di coloro che sono stati già condanati si rivolgono a lui per avere "assistenza legale" e migliorare la loro condizione". Il governo del presidente Nestor Kirchner (al potere fino a dicembre del 2007) si è senz'altro caratterizzato per il suo impegno a condannare il terrorismo di stato nel periodo della dittatura, chiedendo anche pubblicamente scusa alle "Madres de Plaza de Mayo" per l'impunità di cui hanno goduto i militari durante i governi democratici. Perché condannare le violazioni dei diritti umani degli anni '70 se si tace su quelle attuali commesse nel suo periodo di governo? Questa la domanda più frequente che in Argentina si fanno in molti. E sulla posizione del governo di fronte alla denuncia del coinvolgimento di Hermelo con la dittatura, Eduardo risponde: "Non la conosciamo, ciò che sappiamo è che questa persona continua a rimanere al suo posto come PM nonostante questa non sia la prima volta che lo denunciamo, è la prima che lo "Escrachiamo", ma la denuncia c'è da tanti anni e l'impunità continua. Il governo parla dei processi ai dittatori torturatori ma questi sono molto pochi, i processi vanno avanti a rilento e non bastano. Noi combattiamo per le mega-cause, cause per genocidio, e non per quelle individuali anche perché dare testimonianza è molto stressante, ti consuma, è molto duro. Devi testimoniare una ed un'altra volta. Io ho appena testimoniato per il sequestro di mio padre ed è un'esperienza molto forte, molto dura: con questo tipo di strategia saremo destinati a testimoniare per un'infinità di volte e per andare a dire le stesse cose. Ripeto, noi vogliamo le mega-cause per genocidio e non quelle individuali come si fa adesso perche non finiscono mai mentre molti dei colpevoli muoiono per vecchiaia nell' impunità..." Ricordiamo come un testimone chiave all'interno di questi processi, Julio Lopez, è "desaparecido" poco più di un anno fa: doveva testimoniare il 18 settembre 2006 contro Miguel Osvaldo Etchecolatz, ma non è mai arrivato in tribunale. Da quel momento è diventato un ex detenuto-desaparecido e desaparecido una seconda volta. Il governo non ha saputo dare delle risposte, se si escludono le dichiarazioni del sottosegretario ai Diritti Umani di Buenos Aires, Edgardo Binstock, che ha parlato della sua probabile morte. Al presidio, oltre all'Associazione H.I.J.O.S sono state presenti tante altre associazioni e organizzazioni per i diritti umani, collettivi universitari assieme alle Madres de Plaza de Mayo che hanno risposto all'appello. Taty Almeyda, Madres de Plaza de Mayo: "Come al solito quando H.I.J.O.S chiama noi ci siamo, perché quando non c'è giustizia c'è escrache, e come sempre siamo qui ad accompagnarli visto che questo individuo (come confermato dallo stesso Scilingo) lavorava nella sede degli automotori dove si lavava il sangue quando tornavano o partivano per andare a sequestrare i nostri figli. La giustizia sta arrivando, è ora che la giustizia si faccia anche per lui e che non possa più continuare nella sua carica di PM" Approfondimenti: - PrensaDeFrente - LaVaca.org