mercoledì 2 maggio 2012

JESI - SABATO 5 MAGGIO: DIRETTA "RADIO SENZA MURI"





Parte Radio senza muri, una radio fatta in gruppo, dove il microfono è aperto e



tutti possono parlare...










Dopo il corso di formazione intensivo svoltosi a Jesi presso lo Studio per le Arti della Stampa e dopo la trasmissione numero 0 dello scorso 24 marzo coordinata da Laura Gobet, Veronica Kazimierzack e Alfredo Olivera, da anni abituati a guidare le trasmissioni di Radio "la Colifata" in Argentina, ora per il gruppo marchigiano (e non solo marchigiano) è il momento di mettere in pratica questa esperienza e di gestire autonomamente la prima trasmissione di Radio senza muri.
Si parte quindi con la voglia di fare una radio di tutti fatta fra tutti, per un vero incontro con l'Altro e con le diversità, con la necessità di costruire insieme un modo diverso di comunicare e relazionarsi, continuando a lavorare per un mondo nel quale tutti possano avere uno spazio vitale all'interno della terra che li ospita.

Sabato 5 maggio dalle 15 in poi, la cittadinanza è invitata a condividere questa esperienza e a partecipare alla diretta di Radio senza muri a Jesi, nei giardini della Comunità Soteria, in via Tabano 51

SIETE TUTTI INVITATI!!!

diretta streaming  http://www.ustream.tv/channel/radiosenzamuri  

blog: http://radiosenzamuri.blogspot.it/

FB: http://www.facebook.com/radiosenzamuri

skipe: ya.basta.jesi 

Assoc. Ya Basta! Marche
FB http://www.facebook.com/pages/Ya-Basta-Marche/163109267060445





martedì 1 maggio 2012

Comunicato Stampa del Csoa TNT



1 In primo luogo va premesso che il TNT non è un’unica associazione. All’interno del Centro Sociale operano stabilmente dieci associazioni, tutte reali e con ambiti di intervento diversificati, immigrazione, realizzazione di eventi artistico-culturali, precariato, solidarietà internazionale, assistenza legale, attività di studio e ricerca, studenti, sport ecc;

2 Al TNT non è stato assegnato nulla. Le associazioni che svolgevano le proprie attività negli spazi del capannone Politi sono state provvisoriamente autorizzate, in attesa di individuare una soluzione definitiva, ad appoggiarsi all’interno di uno spazio, destinato, peraltro, ad essere privatizzato. La richiesta, dopo il crollo del Politi di una soluzione transitoria per far fronte all’emergenza e garantire la continuità delle attività è stata formulata alla luce del sole ed è stata appoggiata da numerose realtà associative della città. Dopo una calamità come quella di febbraio riteniamo che una simile richiesta sia legittima e che vada affermata e difesa con estrema determinazione.

3 Tutte le associazioni storiche della città hanno giustamente trovato una sistemazione. Contrapporre la vicenda del TNT alla situazione di altre associazioni è del tutto strumentale. Se anche si volesse fare una “graduatoria storica” di chi rivendica una sede non per una pretesa astratta ma come frutto delle attività svolte, sarebbe impossibile trovare una richiesta precedente ai 26 anni di vita del Centro Sociale. In ogni caso il Centro Sociale è uno spazio aperto e a disposizione di chiunque voglia socializzare la problematica degli spazi e farne una battaglia comune.

4 Coloro che perseguono con pervicacia l’obiettivo della chiusura del Centro, tanto da rallegrarsi come piccoli avvoltoi delle calamità che si abbattono sui loro nemici, perseguono un obiettivo tutto politico. In questa campagna elettorale sono in molti a volersi gratuitamente accreditare come i cultori veri della democrazia, con inediti quanto paradossali “estremismi” dalla parte del cittadino. E’ strano che proprio costoro ai tempi del massacro della Diaz facessero parte delle forze politiche al governo e che molti altri se ne stessero al sicuro nelle loro case: noi eravamo nelle strade di Genova e nelle stesse strade abbiamo continuato ad essere a difesa dell’art.18, contro le politiche della BCE e del governo Monti, a difesa dell’acqua pubblica, contro le privatizzazioni. Invitiamo tutti a diffidare di chi si propaganda come autentico democratico e nel contempo non sopporta che in città vivano spazi di reale autonomia, non omologabili né al governismo “tecnico” né al populismo reazionario.

5 Se qualcuno si è illuso che la neve potesse chiudere ciò che non sono riusciti a chiudere le denunce, le minacce, le intimidazioni, le misure restrittive della libertà, le menzogne, ha fatto malissimo i propri conti. Seppellire i cadaveri è facile ma soffocare un corpo vivo è tutt’altra cosa: consigliamo a trasformisti ed istrioni di ogni genere di mettere i loro sogni totalitari nel cassetto e di vivere con più serenità e minore frustrazione il proprio impegno ovunque esso sia collocato.