venerdì 20 aprile 2012

Sabato 28 aprile: CORSO BASE DI ECONOMIA POLITICA


Corso Base di Economia Politica:

a cura dell'associazione Ya Basta, csaTnT e l' Ambasciata dei diritti


Relatore: Ruggero Grilli dottorando in economia
politica Università Politecnica delle Marche


Sabato 28 aprile ore 15.00


presso sede Ya Basta Via Mura Orientali 5 Jesi



Programma:

→ breve introduzione sulla storia dell'economia come scienza ed una rapida rassegna della sua evoluzione fino ai giorni nostri


→breve accenno alle differenti discipline (scienze economiche, aziendali, diritto del lavoro, sociologia economica) e alle tematiche (macro, micro,finance, economia del lavoro,........)


→Micro e macro economia: definizioni, concetti da mettere in relazione con il vissuto reale (la vera sfida!)


→Mercati reali, Mercati Finanziari: un intro per capire dove si crea la ricchezza oggi

giovedì 19 aprile 2012

Movimento BDS Italia: invito a sospendere 8x1000 alla Chiesa Valdese


Le ragioni per non firmare il contributo dell'8 per mille alla Chiesa Valdese
Non vogliamo che la Chiesa Valdese con i nostri contributi dell'8 per mille finanzi il Centro Peres

Manda un tuo messaggio alla Chiesa Valdese:

http://www.stopagrexcoitalia.org/iniziative/online/289-centro-peres.html

Qualche mese fa abbiamo saputo che la Chiesa Valdese, attraverso i fondi dell'8 per mille, intende continuare a finanziare il progetto del Centro Peres “Saving Children”, giustificando questa decisione con la volontà di permettere la cura di bambini palestinesi malati in ospedali israeliani. Il progetto sembra del tutto nobile e generoso, ma la realtà si presenta molto differente.

La nostra opposizione al progetto ha portato all’invio di molte lettere ai valdesi, abbiamo prodotto un dossier di documentazione che abbiamo spedito ai responsabili della Chiesa, abbiamo avuto un incontro a Roma l'8 marzo scorso presenti i massimi responsabili della Chiesa. Per spiegare le motivazioni che ci vedono nettamente contrari all'uso dei fondi dell’8 per mille (che molti di noi affidano ai Valdesi) al Centro Peres ci siamo affidati alla competenza del Prof. Stefanini, che è stato per anni responsabile dell'OMS per i Territori Occupati, nonché responsabile della Cooperazione Italiana, e che ha avuto rapporti sia con il Centro Peres, sia con il progetto “Saving Children” (da non confondere con Save the Children). Inoltre abbiamo individuato progetti palestinesi, alternativi a quello del Centro Peres, per curare i bambini palestinesi, e molto probabilmente uno o due progetti palestinesi verranno finanziati dai Valdesi.
Tuttavia né quest’ultimo finanziamento né la decisione definitiva rispetto a quello a favore di “Saving children” verranno decisi prima di luglio, e quindi non sarà possibile sapere in tempo utile per la dichiarazione dei redditi del corrente anno se il nostro intervento ha sortito gli effetti sperati. Per questa ragione chiediamo a chi solidarizza con la causa palestinese di sospendere per l’anno in corso la destinazione dell'8 per mille alla Chiesa Valdese, nella convinzione che, se si vogliono aiutare i bambini palestinesi, è alla sanità palestinese che vanno destinati gli aiuti, e non a strutture israeliane.

25 Aprile: OCCUPY FALKATRAZ, la Liberazione è una pratica quotidiana


Anche quest’anno, per la quinta volta consecutiva, si ripropone in forma sempre originale e rielaborata, nella costante aderenza ai conflitti del presente, ai nostri vissuti personali e collettivi al tempo della crisi, questo particolare appuntamento di musica e spettacolo, festa e mobilitazione, per celebrare la festa della Liberazione dal nazifascismo fuori dagli schemi consueti delle commemorazioni ufficiali e riportare nel concreto dei nostri giorni l’idea e la pratica dell’antifascismo. Anche questa volta resta irrinunciabile la scelta logistica del parco nel centro della Città. Di anno in anno abbiamo il piacere di constatare come la coraggiosa scelta compiuta nell’ormai lontano 2008 fosse non solo radicalmente giusta, quanto foriera di novità costituenti.

Allora nel mezzo di una tornata elettorale nazionale e comunale decisiva, quanto responsabile (tra altri fattori…) della crisi e delle miserie attuali, decidemmo che servisse un gesto, un evento concreto per mantenere accesa la rabbia e la speranza, per rendere ben visibile e manifesta, e dare linfa nuova, ai tanti movimenti, locali e non, che attraversiamo e che rendono migliore il nostro presente, per materializzare la nostra autonomia e il radicale rifiuto e incompatibilità ad un’esistenza di precarità.
In fondo, questo, è stato, ed è, qui ed ora, l’Antifascismo.

Decidemmo di essere il 25 al Parco Kennedy, allora bersaglio delle montanti campagne terroristico-sicuritarie oggi ancora tanto in voga, per sperimentare e dimostrare come la qualità dei luoghi della socialità e della cittadinanza dipendono sempre dalle azioni, o inazioni, di tutti e ciascuno; sono lo specchio veritiero delle grandezze e dei limiti di una comunità.
Negli anni il Parco Kennedy ha cambiato immagine e sostanza: da luogo del degrado si riscopre bene comune cittadino, si rianima e rigenera con la cura e l’affettività dei suoi cittadini, resiste ai progetti speculativi che lo vorrebbero avveniristico parcheggio risolutore dell’insopportabilità del traffico urbano, diventa meta e luogo accogliente di altri tanti e diversi appuntamenti…
Unica recriminazione quella di dover continuare quest’avventura nell’assenza di alcuni dei compagni di viaggio di allora. La scorsa edizione fu dedicata al Partigiano e Presidente Onoraio dell’ANPI Falconara Gianfranco Pistola, scomparso solo un mese prima. La quotidiana resistenza alla crisi del presente ci ha impedito quest’anno di realizzare una ricorrenza alla sua altezza, ma forse ogni tentativo è già vano e perdente in partenza.
Anche per questo abbiamo deciso di dedicare e di immaginarci questa edizione del 2012 come un omaggio a quanti oggi, nel mezzo di una crisi economica e finanziaria globale e senza precedenti, nella decadenza nazionalpopolare pilotata dai tecnici, nella crisi e delegittimazione degli organi di rappresentanza e di sistema, decidono e continuano a lottare, difendendo il proprio diritto al futuro e a una vita degna.
Ai precari, quelli giovani “senza futuro” come quelli che fino a poco tempo fa si credevano “garantiti”; agli operai in lotta contro la cassa integrazione e per la difesa dei diritti e dell’articolo 18; ai movimenti referendari, quelli in difesa dell’Acqua Bene Comune su tutti; ai movimenti cittadini e in difesa del territorio; ai NoTav e ai No rigassificatori; agli studenti, come a quanti nelle scuole, negli istituti di formazione in genere, come negli altri apparati del welfare (la sanità, i servizi, i trasporti, pubblici, privati e privatizzati…), o nei comuni strozzati dal “patto di stabilità”, lottano per continuarci a lavorare nel pieno dei loro diritti e nella qualità del proprio operare.
E, permettetecelo in ultimo, ai tantissimi che in questo ultimo mese, con la loro presenza concreta e attiva, hanno impedito che la vendita del CSA Kontatto avesse luogo.
Perché sono proprio loro tutti insieme, uno sciame di molti e differenti, che ci rimandano all’essenza dei partigiani di allora. Perché sono proprio loro che dovranno ricostruire un futuro diverso dalle macerie di questa crisi, oggi come allora. Perché nella resistenza, oggi come allora, non si manifesta solo una reazione, ma il mondo nuovo che vogliamo.

Perché il 25 aprile è la nostra festa, e il Parco Kennedy un bene comune!


PARCO KENNEDY, 25 APRILE, OCCUPY FALKATRAZ

lunedì 16 aprile 2012

Divieto d'ingresso in Israele - Cronaca in aggiornamento - Welcome to Palestine

1200 i partecipanti dall'Europa, Stati Uniti e Australia all'iniziativa Welcome to Palestine, per denunciare l'occupazione e le limitazioni alla circolazione per i palestinesi.



Alcuni fermati gia alla partenza altri all'arrivo.
LA CRONACA
Mattina All'aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv, già normalmente militarizzato, sono arrivati fin dalla mattina oltre 650 poliziotti.
Streaming dall'aereoporto Ben Gurion
La sfida di arrivare con voli di linea arriva dopo quella portata dalla Freedom Flotilla al blocco navale attorno a Gaza.
Molti attivisti sono stati fermati alla partenza, come è successo a Roma, tra cui Vauro,
Un centinaio di attivisti sono stati bloccati a Ginevra, decine a Parigi. Cancellazioni di posti sono state effettuate dai voli da Manchester.
Alle 13.00 è arrivata la notizia che all'aereoporto di Tel Aviv sono stati fermati sia dei francesi che attivisti isrealiani.
Intanto in Italia si apre il "giallo Vauro". Il fumettista era stato segnalato tra i fermati all'aereoporto di Roma, ma Vauro raggiunto al telefono ha detto di essere già arrivato in Israele.
"Sono già in Israele" - dichiara Vauro
Poi ha chiarito il tutto dicendo che avrebbe dovuto partire ma non aveva potuto e sottolinea l'assurdità di quello che bisogna fare per visitare i palestinesi.
"Ho diffuso la falsa notizia del mio fermo a Fiumicino. Non era vero. Però sono sulla black list. Allora ho detto che ero già in Israele e ci hanno pure creduto [Vauro]"
Questa volta il Mossad l'ho depistato io
Alle 17.30 dall'Ansa di apprende che: " ''Sono quattro gli attivisti italiani fermati allo scalo di Tel Aviv. Due saranno rimpatriati nelle prossime ore. Degli altri due sappiamo solo che sono in stato di fermo''. Lo ha reso noto all'ANSA il coordinamento italiano della 'Flytilla', gruppo internazionale filopalestinese giunto oggi alla spicciolata all'aeroporto di Ben Gurion, aggiungendo pero' che ''altri attivisti italiani e francesi hanno superato la dogana e sono gia' entrati nei Territori''.
Da Adnkronos/Dpa/Ign si dice che sono una trentina gli attivisti di nazionalità straniera arrestati dalla polizia isrealiana all'arrivo a Tel aviv tra cui un portoghese, un canadese e altri stranieri provenienti da Parigi e Ginevra. Tutti saranno rimpatriati dopo essere stati interrogati. Arrestati al Ben Gurion anche quattro attivisti israeliani.
Intorno alle 21.00 da twitter arriva la notizia che alcuni attivisti isrealiani fermati all'aereoporto Ben Gurion sarebbero stati rilasciati.
21.30 Dei quattro attivisti intaliani pare che due saranno rimpatriati e due sono in stato di fermo.
Mentre non si hanno notizie di un'altro attivista italiano che pare sia stato portato in un carcere, si tratta di Marco Varasio e pare sia detenuto nel carcere di Givon a Ramla. Finora non ha potuto vedere l'avvocato.
Intanto altri attivisti, anche italiani hanno superato i varchi allo scalo di Tel Aviv e sono nei territori. filo-palestinese che prevedeva l'arrivo di circa 1500 attivisti a Tel Aviv.
La vicenda sta creando un'attenzione generale sul fatto che sia "legale" impedire l'ingresso in Israele a individui che non hanno infranto alcuna legge israeliana e vogliono solamente dichiarare al loro arrivo l'intenzione di andare a visitare i Palestinesi.
Critiche anche nell'editoriale del quotidiano Haaretz
In uno dei piu' duri editoriali degli ultimi tempi - dedicato all'atteggiamento di chiusura assunto dal governo di Benyamin Netanyahu di fronte agli attivisti di 'Benvenuti in Palestina' (Flytilla) - il quotidiano liberal Haaretz sostiene che in questa circostanza Israele si sta comportando in maniera non dissimile dall'Iran.
"L'Iran - nota l'articolista - impedisce l'ingresso nelle proprie installazioni nucleari ai controllori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che vorrebbero riferire quanto vi avviene".
"Israele - aggiunge - ha deciso di impedire l'ingresso nei Territori occupati di attivisti dei diritti umani che vorrebbero riferire dello stato dei diritti umani nella regione". Questo editoriale (titolato: 'Accoglieteli con i fiori') sta destando reazioni di oltraggio in alcuni siti della destra nazionalistica israeliana.

AGGIORNAMENTI: http://www.globalproject.info/it/mondi/Divieto-dingresso-in-Israele-Cronaca-in-aggiornamento/11292