martedì 30 dicembre 2008

Basta con il massacro del popolo palestinese!!

In solidarietà con le popolazioni di Gaza, nei giorni più sanguinosi per la Palestina dal 1967, per la resistenza contro l’occupazione e l’oppressione del popolo palestinese, la Campagna Palestina Solidarietà organizza degli incontri con Adnan Ateyah Salem Ramadan, sociologo ed attivista palestinese, studioso in risoluzione e trasformazione dei conflitti.




Palestina: L’occupazione nella vita quotidiana
I diritti negati di un popolo
Incontro con Adnan Ateyah Salem Ramadan (Alternative Information Center)
Presentazione

Nelle Marche
**PESARO Martedi 13 gennaio alle ore 21 Biblioteca San Giovanni
Campagna Palestina Solidarietà,Gruppo Fuoritempo, Ya Basta, Resistenza Solidale
**JESI Mercoledi 14 gennaio alle ore 19 - csa TNT
a cura di Ya Basta - Csa Tnt
seguirà aperitivo rebelde
con la collaborazione di: Comune di Pesaro - Centro Servizi per il Volontariato -Consulta per la Pace Comune di Jesi

PALESTINA - "I giorni più sanguinosi dal 1967". L'attacco israeliano su Gaza è un massacro senza precedenti: bombardamenti indiscriminati proseguono ormai da tre giorni, a poche ore dall'annunciata incursione via terra da parte di Tsahal. Una strage che la comunità internazionale osserva inerme, quando non legittima, come gli Usa e i principali paesi europei, i crimini contro l'umanità perpetrati dall'esercito israeliano. Prime manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo. Viaggio di emergenza della nave Dignity del Free Gaza Movement che da mesi rompe l'assedio della Striscia rifornendo di aiuti le popolazioni stremate dal blocco israeliano; un carico eccezionale è partito oggi dal porto di Larnaca, Cipro.

Niente di nuovo nell´attacco israeliano partito sabato mattina contro l'inerme popolazione civile palestinese di Gaza già stremata da un lungo embargo, se non fosse per le sue criminali e disastrose proporzioni, se non fossero i giorni più sanguinosi dal 1967 per la Palestina. Tutti gli osservatori internazionali onesti, compresi quelli israeliani che ieri e oggi hanno scritto articoli estremamente critici sul quotidiano Haaretz, sanno bene che l´attacco a Gaza risponde a logiche che niente hanno a che fare con il lancio di missili dei resistenti palestinesi. Niente di quello che sta succedendo è legato allo sporadico lancio di missili artigianali sulle città del sud d´Israele, peraltro quasi nullo durante la tregua di sei mesi terminata alcuni giorni fa. Israele in 60 anni d´occupazione ha steso una fitta rete di collaborazionisti a Gaza che, affiancata da moderne tecnologie di spionaggio, permetterebbero all´esercito israeliano di ridurre quasi a zero i già minimi effetti degli attacchi sulle città del sud. Oggi le dichiarazioni ufficiali israeliane sono piene di contraddizioni, da una parte si dice che si voleva una nuova tregua ma, allo stesso tempo filtra la notizia che l´attacco è stato preparato per mesi, in realtà Israele non ha nessun bisogno di pianificare per mesi un attacco a Gaza per il semplice motivo che conosce quei 45 Km di terra come il proprio soggiorno di casa. I giornali israeliani parlano apertamente delle motivazioni che hanno portato a questo nuovo massacro contro la popolazione di Gaza. Non è un mistero che vi sono scelte di politica interna in quest´attacco, il ritorno di Barak nella scena politica e il tentativo del partito Laburista e di Kadima di contrastare l´ascesa del Likud di Netanyahu a poche settimane dalle elezioni israeliane. Come non è un mistero che Israele con quest´attacco rende un servizio all´ANP e all´Egitto nel distruggere le potenzialità Hamas, inoltre una nuova tregua avrebbe riconosciuto un ruolo politico internazionale ad Hamas e sono in tanti a non volerlo. Tuttavia questo è solo ciò che fa da sfondo alla scelta fondamentale d´Israele, ovvero prolungare all´infinito una situazione di stallo così da continuare la politica di colonizzazione. Ancora una volta siamo di fronte alla politica del "muro di ferro" portata avanti da Israele da 60 anni a questa parte. Non è improbabile che l´attacco alla Striscia di Gaza di questi giorni provocherà una ripresa degli attacchi suicidi e la sospensione d´ogni trattativa sulla nascita di uno stato palestinese. Israele avrà così tempo per continuare la sua politica di colonizzazione in Cisgiordania e d´espulsione dei palestinesi da Gerusalemme, che in questi anni non si è mai fermata. Diminuire il numero dei palestinesi residenti a Gerusalemme Est, aumentare il territorio a disposizione dei coloni e creare un "governo " palestinese collaborazionista, questa è la scelta fondamentale d´Israele e l´attacco a Gaza è funzionale a questa scelta. Nell´assordante silenzio della comunità internazionale è fondamentale una ripresa della solidarietà con la popolazione palestinese, nei prossimi mesi sarà fondamentale dimostrare ai palestinesi che non sono soli e unirsi alle loro lotte.
Le altre date in Italia:
°Reggio Emilia Giovedì 15 gennaio, ore 21.00 - Laboratorio Aq16
Ya Basta! Reggio Emilia
°Parma Venerdì 16 gennaio, ore 21.00 - Casa cantoniera
Ya Basta! Parma
°Treviso Domenica 18 gennaio, ore 18.00 - Laboratorio Sociale UbikLab
Ya Basta! Nord est
°Milano Lunedi 19 gennaio, ore 21.30 - CasaLoca
Martedi 20 gennaio ore 14,00 - Università Bicocca
Ya Basta! Milano
°Napoli Mercoledi 21 gennaio, ore 17.00 - Università Orientale
Ya Basta! Napoli
°Roma Giovedi 22 gennaio, ore 14,30 Facoltà di Lettere (Univ. Sapienza)
Giovedì 22 gennaio, ore 20,00 - Strike Spa - Casalbertone/Portonaccio
Continua a leggere su Global ProjectGuernica Gaza da Il Manifesto del 28 dicembre
Video intervista a Adnan Ramadan in occasione dell'incontro al CSO TNT:
http://www.vallesina.tv/index.php?option=com_seyret&task=videodirectlink&Itemid=51&id=1366
Video Comune di Jesi: una delibera per la pace

Lettera dal Palestinian Medical Relief
Scritto da Palestinian Medical Relief
giovedì 29 gennaio 2009
Abbiamo ricevuto dal Palestinian Medical Relief Society questa lettera che molto volentieri pubblichiamo:
Cari amici,
Grazie per la vostra solidarietà e il vostro sostegno durante le recenti difficoltà che abbiamo passato.
E’ vero che c’è il cessate il fuoco ma la catastrofe qui a Gaza è indescrivibile.
E’ come se un terremoto colpisse Gaza, ogni cosa è stata rasa al suolo.
La gente non riesce più a trovare il posto della loro casa, delle loro terre.
Nel Pmrs, siamo ancora in situazione di emergenza.
Ora tutti i nostri centri lavorano alacremente, aiutando la gente, fornendole servizi medici, assistenza, e ciò che PMRS può offrire loro è coordinazione con altre società.
Lo staff medico delle nostre cliniche mobili cerca di raggiungere i luoghi distrutti, supportare i senza casa tra le rovine delle loro case, e garantirgli controlli medici, farmaci e abiti.
Potete trovare in allegato alcune foto della nostra clinica mobile nel campo.
Saluti