venerdì 11 giugno 2004

11/06/2004 | "La storia dei colori"


Per la prima volta l’associazione “Ya Basta! Marche” partecipa alla rassegna “Jesi Estate” e ovviamente lo fa a modo suo, organizzando per sabato 19 giugno, alle 21.30, in piazza delle Monighette (in caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso il Palazzo dei Convegni ) e poi la domenica 20, alle 17.00 a Collamato di Fabriano , in Piazza del Castello, la rappresentazione "La storia dei colori" della Compagnia Teatrale di Reggio Emilia "Mammalucchi" , anche loro attivisti di "Ya Basta! - laboratorio AQ16. E' un adattamento teatrale dei racconti che il vecchio Antonio, un anziano appartenente ad una comunità della selva Lacandona, ha fatto al Subcomandante Marcos, il quale ha deciso di trasferire su carta questa affascinante leggenda maya che narra la nascita dei colori. Il metodo utilizzato è quello clownesco che ha l’obiettivo di creare una relazione con il pubblico, infatti, saranno coinvolti bambini ed adulti. Attraverso questo spettacolo (che è stato realizzato anche all’interno delle comunità autonome zapatiste) la compagnia dei Mammalucchi, insieme all'associazione "Ya Basta!", vuole anche sostenere il progetto del libro "C’era una volta una notte…" realizzato in collaborazione con i bambini della scuola d’Oventic. Nelle Marche ,a Jesi e a Fabriano, si è riuscito a coinvolgere gli assesori alla cultura nel sostegno di questo libro . Ya Basta Marche invita tutti a difondere, in un modo o l'altro, la esperienza di questo progetto a sostegno delle comunità indigene zapatiste. Durante l'attività che si è svolta nell’aprile dell’anno 2002, è stato realizzato un laboratorio di "Racconta Storie", attraverso il quale si è concretizzato un interessante scambio culturale . In questo periodo i ragazzi hanno scritto dei racconti, (leggende maya, racconti popolari e della lotta zapatista vista e vissuta dagli alunni e dalle loro comunitá) nella loro lingua madre, lo tsotsil, (una delle lingue maya che ancora sopravvivono), tradizionalmente orale. La fase dello sviluppo della scrittura tsotsil è tuttora in atto e di fatto, all´interno della Scuola Secondaria Rebelde Autonoma Zapatista, si sta portando avanti un processo di sviluppo della scrittura tsotsil che ne permetta una espressione e forma piú precisa. Oggi, il lab.AQ16 vuole diffondere questa esperienza e tradurla in un libro tsotsil-spagnolo-italiano, per essere, da un lato, promotore di uno scambio culturale, capace di sviluppare, nei nostri paesi, atteggiamenti di tolleranza e di conoscenza delle culture indigene; dall’altro, permettere, attraverso la vendita del libro, di ottenere dei proventi da destinare all´appoggio del Sistema di Educazione Ribelle Autonomo Zapatista di Liberazione Nazionale della zona Altos. Durante la loro permanenza nella scuola secondaria di Oventic, gli attivisti del lab.AQ16 hanno potuto percepire in loco l’importanza del valore della cultura indigena di fronte al pericolo derivante dalla sopraffazione della lingua spagnola (castiglianizzazione). A tale scopo, a seguito del laboratorio di Racconta Storie, si è deciso, in accordo con responsabili, insegnanti e gli alunni della scuola di intraprendere un percorso, forse difficile, ma necessario per preservare la memoria indigena locale: tentare di trascrivere in lingua tsotsil i racconti che fino a quel momento erano stati tramandati solo oralmente. E’ stato un lavoro molto impegnativo, ma allo stesso tempo estremamente gratificante dal momento che gli alunni tsotsil hanno potuto vedere scritti i loro racconti e sentirsi orgogliosi della propria cultura. Il libro è diviso in capitoli (leggende, racconti popolari, lotta zapatista vista e vissuta dagli alunni e dalle loro comunità: in lingua tsotsil, spagnola e italiana) in quanto vogliono focalizzare i diversi aspetti della cultura indigena e della lotta zapatista vista e vissuta nella quotidianità dagli alunni della ESRAZ. Le voci dal basso chiedono il riconoscimento delle proprie terre, della propria dignità e cultura. Sono le voci di un popolo minacciato che tenta di preservarsi e di resistere alla globalizzazione neoliberista che è la continuazione e l’attualizzazione del genocidio che le popolazioni originarie dell’America Latina subiscono ormai da più di cinquecento anni. Nel libro si trovano anche i disegni fatti dagli stessi alunni, una introduzione scritta dai promotori (maestri) della scuola, nella quale si trovano spiegati i principi dell’educazione autonoma Verranno regalate 1000 copie del libro al "sistema educativo autonomo" che saranno distribuite nelle scuole zapatiste per utilizzarlo come materiale didattico. Le restanti copie verranno distribuite nei vari punti di vendita in Italia e Messico ed il guadagno andrà ad appoggiare il sistema educativo autonomo.