martedì 13 aprile 2004

13/04/2004 | Ricostruiamo l'Atelier du Non-faire a Jesi

15-16-17-18 aprile

ore 10.00 csa TNT - Jesi
(via politi-zona stazione)
"Ricostruiamo l'Atelier du Non-faire a Jesi"
in collaborazione con il Centro sollievo
Performance, musica, pittura,poesia...
utenti e operatori francesi e italiani lavoreranno creativamente e insieme potranno esprimersi con libertà.

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giovedì 15 aprile
ore 11.00 Palazzo dei Convegni - Jesi
Conferenza stampa con l'Atelier du Non-faire di parigi
Inaugurazione Mostra pittura dell'Atelier du Non faire
(sarà possibile visionare la mostra fino al 8 maggio 2004)

"L'atelier è stato creato nel 1983 da Cristian Sabas, pittore, musicista, infermiere psichiatrico nel reparto dell'Ospedale psichiatrico di Parigi. Un luogo dove non ci sono prescrizioni mediche, ma solo una voglia di sfogarsi, di liberarsi, di dirsi, che ogni uno porta in sè. Gli utenti scoprono per caso questo antico edificio destinato al ricovero e alla reclusione, trasformato in un gigantesco spazio di espressione in cui possono prendere un pennello, suonare uno strumento o anche "non fare" assolutamente nulla."

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venerdì 16 aprile
ore 17.00 Palazzo dei Convegni - Jesi
"Oltre il muro.... il sole"
L'esperienza parigina e l'intervento psichiatrico nel nostro territorio a confronto.
Partecipano alla tavola rotonda:
gli operatori dell'Atelier du Non faire di parigi; il dr Giuseppe dell'Acqua(Direttore DSM Trieste)
con il suo nuovo libro "Fuori come va?"

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sabato 17 aprile
ore 22.30 csa TNT - Jesi
"Demence Precoce" Parigi
(concerto Reggae)
+ BAOBAB PROJET
D.J. SET (roots-dub-ska)
JAM SASSION LIVE (funky-reggae-blues)
6 musicisti che fanno dell'improvvisazione il loro mezzo di comunicazione
entrata gratuita

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Laboratorio Arteterapia
16-23-30 aprile e 7 maggio
presso il csa TNT
info. 0731/290003
comunità alloggio Soteria

PROGETTO “ MALATI DI NIENTE” – 2004
Valorizziamo le diversità per combattere lo stigma
Premessa
Continua il lungo viaggio della rassegna “Malati di Niente” e insieme a noi, in questi anni, si sono messi in movimento operatori, associazioni, cooperative, i nostri pazienti, uomini e donne che sanno e vivono la sofferenza mentale come disagio dell’anima.
Tutti insieme abbiamo sentito meno paura e ci siamo fatti riconoscere, abbiamo parlato con la città, con gli amministratori, con i ragazzi delle scuole, abbiamo usato il cinema, il teatro, l’arte, i nostri corpi, per dare ancora una opportunità alla parola.
Insieme abbiamo imparato di nuovo a parlare e abbiamo detto tre cose semplici, oneste e a tratti disarmanti: 1) il pregiudizio e lo stigma verso il diverso, il “matto”, è ancora molto forte e va combattuto; 2) è sempre più necessario costruire una rete sociale solidale, perché il nostro intervento come operatori psichiatrici, è troppo debole se non supportato da una comunità, da una città, in grado di accogliere senza emarginare; 3) i diritti, la libertà e la dignità sono terapeutici.
Quest’anno poi, abbiamo avuto l’ambizione di voler parlare con altri, in Europa, che si impegnano quotidianamente nel delicato settore della psichiatria.
L’Atelier du Non-Faire di Parigi si trasferirà a Jesi per un mese, per riflettere e confrontarsi con l’esperienza italiana post- Basagliana, dove la Legge 180 ha imposto la chiusura dei manicomi, ma ha lasciato anche molti “vuoti”.
In questi “vuoti” si sta inserendo una cultura restauratrice, ottusa e intollerante, che vede l’intervento psichiatrico come azione assistenziale, contenitiva e di controllo, riproponendo la logica manicomiale della segregazione, annullando di fatto la possibilità di fare terapia e inserimento sociale, di “curare”, nel senso di “prendersi cura” di chi è sofferente.
Anche per questo è importante dare un contributo, seppur piccolo, per promuovere invece una cultura dell’ascolto, dell’accoglienza. Per resistere a chi vuole riportarci nel medioevo della psichiatria, cercando di cancellare la Legge 180 e tutte le battaglie di civiltà che l’hanno preceduta e poi, accompagnata negli ultimi 25 anni.
Indietro non si ritorna, e non ci saranno più esseri umani dietro a delle sbarre, sporchi e impauriti, che guardano con i loro occhi “persi”, bellissimi parchi vuoti e ordinati.
L’erba cresce per essere calpestata…
I muri crescono per separare…
Calpestiamo ancora l’erba e buttiamo giù i nuovi muri del pregiudizio, dell’intolleranza e della paura.

Gli obiettivi sulla nostra rotta
· Promozione di una riflessione e di una battaglia contro lo stigma, il pregiudizio, il tentativo di revisionare la Legge 180, attraverso la riproposizione di una logica di segregazione manicomiale, per la piena riappropriazione dei diritti di cittadinanza e di reale democrazia
- Valorizzazione della diversità, contaminazione culturale e intervento sociale sul territorio
· Attivare un lavoro di rete con l’associazionismo sociale e culturale, le istituzioni, le strutture del servizio psichiatrico, il volontariato, il mondo della cooperazione sociale…
· Creare un momento di scambio e di riflessione comune con altre realtà europee, che con i propri servizi si occupano della cura della persona con disagio psichico (Atelier dell’O.P. di Parigi).

Incontriamoci in città
Anche per questa edizione il progetto si articola in varie iniziative di carattere prettamente
comunicativo-aggregativo come dibattiti, spettacoli teatrali, concerti, mostra fotografica, cinema, proiezioni video, mostra di pittura…
La rassegna verrà anche quest’anno attraversata da alcuni laboratori espressivi: laboratorio teatrale, laboratorio di arteterapia, laboratorio corporeo.
Si pensa di programmare momenti specifici di discussione e spettacoli per le scuole medie superiori come per esempio i due spettacoli teatrali del 11 febbraio e del 6 marzo al teatro studio S. Floriano e al Pergolesi.
Durante l’attuale edizione avremo l’opportunità di collaborare con L’Atelier du Non-Faire di Parigi che sarà nostro ospite nel mese di aprile 2004.