mercoledì 3 agosto 2011

ARGENTINA - LA COOPERATIVA "LA ALAMEDA" e il progetto No CHAINS - a cura di Ya Basta! Marche viaggio 2011

     

La "Cooperativa 20 dicembre", conosciuta come “La Alameda” (questo era il nome del bar dove oggi si trova la sede dell’ organizzazione), nasce da un' Assemblea Popolare nel quartiere di Parco Avellaneda (a Buenos Aires, capitale dell'Argentina). L’Assemblea si forma nell’ anno 2002 con l’esigenza di dare delle risposte alla popolazione per i problemi più urgenti di quel periodo: la fame e la disoccupazione.
La prima azione concreta dell'Assemblea è stata la creazione di una mensa popolare comunitaria che a tutt’oggi dà assistenza a 140 persone del quartiere, nella gran maggioranza lavoratori tessili. La mensa popolare funziona senza sosta ogni giorno dal giugno del 2002 anche grazie allo sforzo di tutti coloro che ne usufruiscono e che, per sostenerne il funzionamento, realizzano e svolgono compiti comunitari, una volta alla settimana si improvvisano nei lavori di cucina, pulizia ecc…
Una volta coperta una necessità primaria come l'alimentazione, si è considerato necessario iniziare a sviluppare, in modo solidale e autogestito, la creazione di opportunità di lavoro, inteso come recupero culturale e consapevolezza della dignità delle persone.
 L'associazione Ya Basta! incontra gli attivisti di “La Alameda”, tramite la collaborazione con la Cooperativa di Comunicazione Sociale “La Vaca”, che ci ha dato modo di recarci direttamente nel quartiere di Bajo Flores, nel Viale Directorio 3715.

 
il centro comunitario:
con tutte le attività culturali
e comunitarie gratuite


martedì 2 agosto 2011

ARGENTINA - LE MINIERE CHE MINACCIANO IL PIU' GRANDE TESORO ARCHEOLOGICO DELL'ARGENTINA - a cura di Ya Basta! Marche viaggio 2011

LE MINIERE CHE MINACCIANO IL PIU' GRANDE TESORO ARCHEOLOGICO DELL'ARGENTINA

YaBasta! Marche, viaggio 2011 / La "Tana delle Mani" e il pericolo minerario. Le pietre parlano



Uno dei più grandi tesori archeologici dell'Argentina convive con le escavazioni minerarie di oro a cielo aperto, grazie ad una legge della Provincia di Santa Cruz, nella Patagonia Argentina, che ha dichiarato la zona "di speciale interesse minerario". Coloro che sono responsabili di questi interessi economici e affari poco chiari, riescono ad evadere i controlli, ma nonostante la libera informazione sia molto controllata, la popolazione riesce comunque a vincere una battaglia incredibile, perchè nessun abitante del teritorio sostiene l'attività delle miniere. Adesso la sfida è riuscire a far dichiarare la zona "patrimonio culturale".
L'Associazione Ya Basta! nel suo ultimo viaggio in Argentina ha intervistato i ragazzi del Collettivo "Fuerza Independiente Nativa di Perito Moreno" (Santa Cruz). Perito Moreno è un piccolo villagio di 1.500 abitanti (a 640 km dal famoso ghiacciaio che è ancora più a sud) FIN è un collettivo nato con la ferma convinzione di difendere l'identità e l'autonomia del popolo, la produttività sostenibile della loro economia regionale e tutelare il patrimonio culturale dall'attuale sistema predatorio minerario.
Mauro e Rocio studiano a Buenos Aires e ci hanno raccontato come si sono messi a lavorare per creare rete. La Provincia di Santa Cruz è un territorio enorme, dalla loro città i kilometri da percorrere per fare una semplice manifestazione in provincia, sono 1.200, nonostante ciò, riescono comunque a creare rete e sostegno interagendo con le popolazioni di altri territori della provincia. Ma vogliono andare più lontano, riuscire a fare un lavoro di scambio con tutto il paese e anche con movimenti internazionali se fosse possibile. Abbiamo incontrato Mauro e Rocio a "Mu punto de Encuentro", la cafeteria della cooperativa La Vaca, vicinissimo a Plaza Congreso, in seguito ci siamo visti anche alla trasmissione di La Colifata, dove intervistati, raccontano le loro battaglie.
Parlano di un lavoro collettivo che cercano di evidenziare più come salvaguardia dei diritti umani che come tema ecologico. Dicono che i governi comunali, regionali e nazionali sono parte del problema e non della soluzione.
Mauro ci dice che Fuerza Independiente Nativa è stata creata da persone di diverse provenienze sociali, culturali e politiche. Vivono in un territorio del sud dell'Argentina a ridosso della Cordigliera delle Ande, un posto ricco di siti archeologici e paleontologici di rilevante importanza storica e geologica, i quali oggi sono minacciati direttamente in quanto gli stessi siti archeologici si trovano all'interno del territorio interessato dai progetti minerari, e dalle concessioni minerarie.

lunedì 1 agosto 2011

Empresas Recuperadas - Solidaridad con el BAUEN



Solidaridad y apoyo en nuestra campaña por la expropiación definitiva del Hotel B.A.U.E.N.


Ciudad Autónoma de Buenos Aires, 27 de julio de 2011

Estimados compañeros/as,
Les escribimos nuevamente para solicitarles su solidaridad y apoyo en nuestra campaña por la expropiación definitiva del Hotel B.A.U.E.N. En la modalidad de Cooperativa de Trabajo, los asociados-trabajadores recuperaron el hotel, ubicado en pleno centro de la Ciudad de Buenos Aires luego que los antiguos dueños abandonaron las instalaciones luego de declarada la quiebra de la empresa. Con la ayuda de trabajadores, cooperativistas, movimientos sociales y diversas manifestaciones de solidaridad, pudimos reabrir las puertas del hotel en el año 2004 como Cooperativa de Trabajo, Buenos Aires Una Empresa Nacional (B.A.U.E.N.).

En el mes de Julio de 2011, recibimos el rechazo al recurso de queja por parte de la Corte Suprema de Justicia de la Nación, que cierra la posibilidad de una solución judicial al conflicto por la titularidad del hotel. Hoy en día, tenemos un proyecto de Ley de Expropiación en el Congreso Nacional de la Nación, que permitiría finalmente que podamos continuar gestionando el hotel como cooperativa de trabajadores, el cual se encuentra en pleno tratamiento en la Cámara de Diputados.
Para nosotros/as, los socios/as-trabajadores del Hotel B.A.U.E.N., el derecho a trabajar con dignidad es el corazón de nuestra lucha. Desde que recuperamos el hotel con 20 trabajadores el 21 de Marzo 2003, hemos podido reconstruir todo el edificio, ponerlo en pleno funcionamiento, creando más de 140 puestos de trabajo y convirtiendo al hotel BAUEN en un espacio de solidaridad y encuentro de todas las organizaciones sociales, entidades cooperativas y mutualistas.
Por otra parte, con el esfuerzo de todos los trabajadores hemos invertido más de 4 millones de pesos en la reconstrucción del edificio.

Nuestro Proyecto de Expropiación plantea lo siguiente:
La construcción del hotel fue financiada en el año 1977 con fondos públicos aprobados por la dictadura militar a través de un préstamo que los antiguos dueños nunca cancelaron. Luego de 8 años, la sociedad pudo comprobar que la autogestión de los trabajadores es posible, como una forma de gestión colectiva, solidaria y participativa Hemos reconstruido por completo el hotel, haciendo del mismo un verdadero espacio de utilidad pública, para todas y todos.
Somos parte de un proceso de cambios en la Argentina, que se manifiesta claramente en el importante número de empresas recuperadas que se extienden a lo largo y a lo ancho de todo el país.
Por todo esto, les pedimos su solidaridad en este momento crucial para la Cooperativa BAUEN. La difusión de nuestra lucha, las firmas de apoyo al proceso de autogestión que llevamos adelante o el simple contacto a través de las redes sociales, es para nosotros una ayuda fundamental y un gran aliento para continuar la pelea.
Junto a vuestra ayuda, lograremos la expropiación del hotel.
Muchísimas gracias,

Los socios/as-trabajadores, Hotel BAUEN
Campaña: http://www.expropiaya.org.ar/ 
Contacto: prensabauen@gmail.com
Coop. Hotel Bauen Av. Callao 360 Congreso Cap. Fed. Phone: 011- 4371-9505

BOICOTTAGGIO AGREXCO



L'Agrexco è in grave difficoltà finanziaria.
L'irlandese Total Produce (http://www.totalproduce.com) è fra i potenziali acquirenti.
Scrivete lettere alla Total Produce per far capire che l'Agrexco è oggetto di
boicottaggio e lo sarà anche la Total Produce se investono in Agrexco.
È importante far arrivare messaggi da diversi paesi per far capire che è una campagna europea/internazionale.
( Vedete anche il comunicato del Boycott National Committee palestinese sulla crisi finanziaria dell'Agrexco)
Cogliendo la crisi finanziaria dell'Agrexco, gli attivisti si impegnano a cacciare l'esportatore israeliano dall'Europa http://stopagrexcoitalia.org/news/comunicati/256-cs-crisi-agrexco.html

Dichiarazione politica del Forum europeo contro Agrexco
http://stopagrexcoitalia.org/news/comunicati/255-dichiarazione-montpellier.html

Di seguito due esempi di lettere che sono state inviate a:
info@totalproduce.com

Esempio 1
To whom it may concern,
AGREXCO is an Israeli company complicit in the occupation and dispossession of the Palestinian people, and its very activity (economic exploitation of an occupied territory) is a war crime.
If TOTAL PRODUCE buys AGREXCO it will then be in the exact same situation, since you will carry out the same activities. This means  that the current international boycott campaign targeted at AGREXCO
will expand to include all TOTAL PRODUCE activities.
I urge you not to participate in the bidding for AGREXCO and to stay away from their illegal and illegitimate business.
Yours sincerely,
Firma
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Esempio 2
Dear Ladies and Gentlemen:
I have learned that you are considering the purchase of Agrexco, a company which aids the occupation and is operating in the Occupied Palestinian Territories and responsible for the dispossession of Palestinians from their land.
There has been a big boycott campaign in Europe against Agrexco because of the reasons given above.
I imagine that Total Produce is aware of this campaign, which has been carried out in many cities of
Europe.
For this reason it is my hope that your company will refrain from purchasing Agrexco and will do the right thing by heeding the call of human rights activists who are opposing the Israeli occupation.
Yours sincerely,
Firma
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