giovedì 29 dicembre 2011

Argentina - Bici carovana in Patagonia con il popolo Mapuche dal 5 al 20 gennaio 2012 a cura dell'Associazione Ya Basta



30 / 8 / 2011


PER LA TERRA LA VITA E LA LIBERTA'


PER CONOSCERE IL PROGETTO DI UNA “CASA COMUNE” REALIZZATA PER LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE AMBIENTALE. UNO SPAZIO DI AGGREGAZIONE DELLE COMUNITA’ MAPUCHE DELLE REGIONI DEL CHUBUT E RIO NEGRO NELLA PATAGONIA ARGENTINA

Dal 5 al 20 Gennaio 2012 l’Associazione Ya Basta sarà in Patagonia Argentina per visitare la “Casa Comune” e la Radio Comunitaria a El Maiten.
In Patagonia, come in moltissimi luoghi del nostro pianeta, la gente si oppone ad uno sfruttamento continuo e incontrollato delle risorse naturali.
Le comunità locali si organizzano per la difesa della terra, dell’acqua, dei ghiacciai e delle montagne di questo straordinario angolo del mondo.
Per millenni l’uomo ha vissuto in questo territorio in armonia con l’ecosistema, ma le politiche economiche degli ultimi decenni hanno permes- so e incentivato la svendita e lo sfruttamento di un luogo unico al mondo, caratterizzato da un’incredibile biodiversità.
Il prezioso e fragile ecosi- stema è oggi sempre più minacciato dallo sfruttamento forestale e idroelettrico, dall’estrazione di idrocarburi e minerali e dagli allevamenti intensivi.
C’è chi, come il popolo Mapuche, resiste da anni per non essere sgomberato dalla terra natìa, si autorganizza per promuovere la propria cultura d’origine, la propria lingua e per valorizzare le proprie origini.
La “gente della terra” non ha nessuna intenzione di arrendersi, di vedersi spogliata della terra senza la quale non sa, non può e non vuole vivere.
Dal 2004 l’Associazione Ya Basta sostiene le comunità locali attraverso il progetto di realizzazione di una Radio Comunitaria inaugurata nel 2009 e il successivo ampliamento con la costruzione del S.U.M. (sala polifunzionale): una “Casa Comune” per le attività di formazione, sensibilizzazione ambientale e aggregazione delle comunità Mapuche e non, delle regioni del Chubut e Rio Negro.
Il viaggio di Gennaio 2012 sarà l’occasione per vedere la conclusione di questo progetto e l’inaugurazione della struttura che potrà accogliere i viaggiatori sensibili e attenti alle tematiche ambientali e sociali.

lunedì 19 dicembre 2011

"RADIO SENZA MURI"



Mercoledì 28 dicembre al Palazzo dei Convegni di Jesi presenteremo il progetto
"Radio senza muri" all'interno della Rassegna “Malati di Niente"


Il progetto verrà avviato nei primi mesi del 2012, la prima fase consisterà nella formazione degli operatori della radio e sarà curata da Radio la Colifata (Buenos Aires), già ospite della Rassegna “Malati di Niente” (2004 e 2009)
ore 17 presentazione del progetto a cura di Ya Basta! Marche
ore 17.30 visione del film "LT 22 Radio La Colifata" di Carlos Larrondo (sottotitolato italiano)

Link di approfondimento: La Colifata- Malati di niente - Ya Basta

29/12/2004 Carovana Ya Basta! Una visita a Radio La Colifata 
http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=349

13/04/2004 Ricostruiamo l'Atelier du Non-faire a Jesi
http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=168
29/04/2005 Radio La Colifata alla Rassegna “Malati di Niente" 
http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=391
04/04/2005 Rassegna "Malati di Niente"
 http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=386
06/03/2006 "Malati di Niente" lancia la sesta edizione
http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=515
28/02/2008 Ya Basta! e Manu Chao a Radio La Colifata
http://www.glomeda.altervista.org/documenti.php?id=672

VI PRESENTIAMO IL PROGETTO "RADIO SENZA MURI"


"RADIO SENZA MURI"
progetto presentato da Ya Basta! Marche - Jesi










L’ Associazione Ya Basta Marche, ha partecipato al bando del CSV (Centro Servizio Volontariato) Marche, presentando un progetto inerente la creazione di una Radio Comunitaria.
Comunitaria, poichè intesa come luogo di incontro, di relazione, dove chi ne senta la necessità, possa esprimere le proprie idee, i propri sentimenti e creare un vero confronto che dia luogo alla comunità, per conoscere e riflettere sui diversi temi che appartengono alla stessa condizione umana.
Il progetto si rivolge a persone e categorie con disaggio, e non.
Il progetto prende spunto dall’ eccezionale esperienza di Radio la Colifata, che è in onda da 20 anni e trasmette dai giardini dell’ Ospedale Borda di Buenos Aires; la radio, ha dato la possibilità di fare sentire fuori dalle mura le difficoltà di tante persone che da anni sono ricoverate in questo nosocomio.
La radio diventa uno strumento terapeutico, dove i soggetti coinvolti vedono affiorare la consapevolezza di essere in grado di assumere una funzione politica nella propria comunità di riferimento e contestualmente una piazza aperta dove riflettere, discutere, organizzarsi e costruire un rapporto dialogico con la comunità la quale viene posta nella situazione di interagire ed esprimersi.
Inoltre la creazione di una radio nella quale sono coinvolte realtà associative diverse che operano sul territorio contribuisce all’opera di stimolo delle realtà di volontariato esistenti e alla creazione di reti e nuovi rapporti di collaborazione.
Il progetto è stato scelto dalla commissione esaminatrice del CSV Marche, nel mese di ottobre e da quel momento stiamo lavorando per portarlo avanti.
Si inizierà con un corso di formazione gestito dallo Psicologo Alfredo Olivera, fondatore di Radio la Colifata, e proseguirà con la realizzazione della radio, avendo come appoggio la già esistente Radio TLT, del Centro di Aggregazione Giovanile di Jesi, gestito dalla Cooperativa Sociale Costess.
Il progetto ha come capo fila l’associazione Ya Basta, con la partecipazione di 20 partner, che hanno aderito a questa idea, e sono espressione del mondo dell’ associazionismo, delle radio della salute mentale e non. di diverse città italiane, ed enti del territorio jesino: Ass.ne Falcatraz Falconara Marittima, Ambasciata dei Diritti Ancona, csa TNT Jesi, Ass.ne Libera Jesi, Asiamente Jesi, Casa delle Culture e Arci Jesi, Ass.ne Antigona, DSM jesi, Comune di Jesi, Ambito Territoriale Sociale IX, COOSS Marche, Radio Incredibile Grottammare, Radio Fragola Trieste, Radio Sherwood Padova, Radio Collegamenti Pisa, Radio Stella 180 dell'Aquila, Radio Ondattiva Bari , Psicoradio Bologna, Radio Aut Fermo, Caffè Basaglia di Torino e la Fondazione Franca e Franco Basaglia Venezia-Roma.
Con l’intenzione di lavorare in rete, siamo pronti insieme a partecipare alle giornate di incontri, che le radio alternative organizzano durante l'anno.
Esperienze molto importanti per la piena funzionalità della comunicazione di rete, come è stato al convegno della salute mentale svoltosi a Trieste, dove abbiamo avuto la possibilità di partecipare in diretta insieme a tutte le radio presenti, alla trasmissione di Radio Fragola, importante anche far parte dell' Assemblea Nazionale, nonchè aver partecipato a un incontro organizzato da Psicoradio Bologna nel giorno del loro 5° anniversario.
Tutto questo ci ha dato modo di conoscere le esperienze di tante realtà che lavorano in tutta Italia sul disagio; giornate di dibattiti e confronto tra operatori radiali, utenti, e operatori sociali , con la necessità di costruire insieme un modo diverso di comunicare e relazionarsi, e cominciare a lavorare insieme per un mondo nel quale tutti possiamo avere uno spazio vitale nella terra che ci ospita.
Mercoledì 28 dicembre, a Jesi nel Palazzo dei Convegni, presenteremo il progetto "Radio senza muri" all'interno della mostra di pitture organizzata dal Sollievo di Jesi all'interno della "Rassegna Malati di niente".
Il progetto verrà avviato nei primi mesi del 2012, la prima fase consisterà nella formazione degli operatori della radio e sarà curata da Radio la Colifata (Buenos Aires), già ospite della Rassegna Malati di niente (2004 e 2009)
ore 17 presentazione del progetto a cura di Ya Basta! Marche
ore 17.30 visione del film "LT 22 Radio La Colifata" di Carlos Larrondo (sottotitolato in italiano)

YA BASTA MARCHE

martedì 13 dicembre 2011

LA REGIONE MARCHE AUMENTERA' LE TARIFFE DELL'ACQUA


luca.acacia.scarpetti@assemblea.marche.it; francesco.acquaroli@assemblea.marche.it; fabio.badiali@assemblea.marche.it; massimo.binci@assemblea.marche.it; raffaele.bucciarelli@assemblea.marche.it; giacomo.bugaro@assemblea.marche.it; gianluca.busilacchi@assemblea.marche.it; valeriano.camela@assemblea.marche.it; antonio.canzian@regione.marche.it; adriano.cardogna@assemblea.marche.it; mirco.carloni@assemblea.marche.it; graziella.ciriaci@assemblea.marche.it; francesco.comi@assemblea.marche.it; giancarlo.danna@assemblea.marche.it; sandro.donati@regione.marche.it;
paolo.eusebi@assemblea.marche.it; elisabetta.foschi@assemblea.marche.it; enzo.giancarli@assemblea.marche.it; sara.giannini@regione.marche.it; paola.giorgi@assemblea.marche.it; dino.latini@assemblea.marche.it; marco.luchetti@regione.marche.it; maura.malaspina@assemblea.marche.it; enzo.marangoni@assemblea.marche.it; luca.marconi@regione.marche.it; erminio.marinelli@assemblea.marche.it; francesco.massi@regione.marche.it; almerino.mezzolani@regione.marche.it; giulio.natali@assemblea.marche.it; rosalba.ortenzi@assemblea.marche.it; paolo.perazzoli@assemblea.marche.it; paolo.petrini@regione.marche.it; moreno.pieroni@assemblea.marche.it; mirco.ricci@assemblea.marche.it; franca.romagnoli@assemblea.marche.it; angelo.sciapichetti@assemblea.marche.it; daniele.silvetti@assemblea.marche.it; vittoriano.solazzi@assemblea.marche.it; segreteria.presidenza@regione.marche.it; gino.traversini@assemblea.marche.it; umberto.trenta@assemblea.marche.it; roberto.zaffini@regione.marche.it; giovanni.zinni@consiglio.marche.it;

lunedì 12 dicembre 2011

Sabato 17 Dicembre ore 17:00 - Ancona, Piazza Roma *OCCUPY ANCONA


Da OccupyAncona a Firenze


Sabato in piazza ad Ancona Con Samb e Diop nel cuore! #chiuderecasapound!

Le interviste a cura dell'Ambasciata dei Diritti e dell'Associazione Shimabara

mercoledì 23 novembre 2011

VERSO UNA CITTA' DEI BENI COMUNI

VERSO UNA CITTA' DEI BENI COMUNI
Lettera aperta del Centro Sociale TNT sulle amministrative


Nonostante la gravità della crisi ed i pesantissimi riflessi sulle comunità territoriali, il dibattito intorno alle prossime elezioni amministrative risulta interamente confinato nel ceto politico ed avvitato intorno al tema delle alleanze e delle candidature. Programmi, contenuti e reali prospettive della città non hanno parola. Il momento che stiamo attraversando è troppo complesso e denso di implicazioni per lasciare che ancora una volta la ritualità elettoralistica prenda il sopravvento sulle idee e sulle reali istanze sociali. La crisi globale non è solo crisi economica: è crisi politica, crisi della democrazia, sottrazione di diritti e di risorse, impoverimento materiale, sociale e culturale. Amministrare una città significa oggi misurarsi con la problematica dei beni comuni, della precarietà, dei diktat imposti dalle istituzioni totali della finanza che penetrano a fondo i nostri territori e strangolano le nostre città. La prossima Amministrazione sarà necessariamente un' “amministrazione straordinaria”: o perchè accetterà, magari con qualche rimbrotto di circostanza, di essere strumento di una delle più grandi operazioni di espropriazione sociale, con privatizzazioni, dismissioni del patrimonio pubblico, demolizione del welfare territoriale, rinuncia a “pezzi” di sovranità; o perchè, al contrario sceglierà di essere parte di una più vasta “alleanza” sociale che vuole resistere alla cannibalizzazione della finanza e nel contempo immaginare un'alternativa possibile. Un'Amministrazione che sceglie di stare dalla parte della città oggi più che mai non può parlare solo il linguaggio del governo, ma deve misurarsi con una progettualità che si relaziona con i movimenti sociali e che contiene un tensione costituente capace di confliggere a difesa dei beni comuni, della democrazia, dei diritti, dell'equità e giustizia sociale. Al di fuori delle sartorie politiche dove si ritagliano i programmi a misura delle alleanze, è necessario costruire un aggregato programmatico sociale che rivendichi anche dentro la tornata delle amministrative la possibilità di un'alternativa che viene dal basso. Una piattaforma sociale che sia un working in progress aperto, multitudinario ma nel contempo concreto e deciso a dare battaglia su obiettivi programmatici già tracciati dai movimenti: tutela ed affermazione dei beni comuni, anche attraverso nuovi percorsi di normazione dal basso e di partecipazione sociale; ripubblicizzazione del servizio idrico integrato ed applicazione reale dei risultati referendari; opposizione ad ogni tentativo di privatizzazione dei servizi pubblici locali; lotta alla precarietà, costruzione di welfare territorializzato e politiche redistributive; lotta alla dismissione del patrimonio pubblico e delle municipalizzate; tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori anche attraverso l'assunzione delle iniziative referendarie volte alla difesa dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori; tutela e promozione degli spazi di produzione autonoma di cultura e di aggregazione sociale e giovanile; salvaguardia e ricostruzione dell'equilibrio eco-ambientale e della qualità dell'aria anche attraverso la definitiva chiusura della Turbogas; valorizzazione delle esperienze autogestionarie nei diversi ambiti del vivere associato; salvaguardia delle risorse destinate alla cultura contro il tentativo di ridurci alla mera riproduzione della vita materiale; salvaguardia e promozione della scuola pubblica; lotta alle discriminazioni e tutela dei diritti dei migranti.
Pensiamo che l'inestricabile intreccio tra crisi globale, governo della finanza e future politiche amministrative renda assolutamente necessario costruire un luogo di espressione unitaria in grado di rovesciare la straordinarietà della crisi e dei suoi esiti politici in una straordinaria presa di parola da parte dei movimenti che anche nel passaggio delle amministrative rivendicano la necessità un nuovo protagonismo sociale. Un protagonismo fuori della retorica populista, anti-politicista o ideologica, deciso a misurarsi con i problemi reali per costruire soluzioni alternative.
Crediamo che sia importante ed urgente avviare una riflessione comune tra le molteplici realtà sociali, politiche e di movimento che agiscono nella nostra città e che possono costruire insieme un nuovo spazio pubblico di proposta e di azione.
Proponiamo a tutti gli interessati di incontrarci per un primo momento di discussione e per valutare insieme i successivi passaggi nell'assemblea che si terrà al Centro Sociale TNT mercoledi 30 novembre alle ore 21.

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO TNT

venerdì 18 novembre 2011

MARCHE - SAVE SCHOOL NOT BANKS!




Profumo di crisi? #occupythefuture!

Marche - Save school not banks!








Giornata di mobilitazione studentesca diffusa anche nelle Marche quest'oggi.
Questa mattina ha iniziato il Collettivo Studentesco "Corto Circuito", organizzando lo sciopero in tutte le scuole della citta'.
Gli studenti si sono ritrovati in piazza della Repubblica dove ha preso via la manifestazione che ha percorso le vie del centro storico.
Attimi di tensione con le forze dell'ordine davanti all'ingresso del Liceo Classico, quando una delegazione di studenti e' entrata nell'istituto per invitare chi fosse rimasto ad aderire allo sciopero.
All'altezza del Viale della Vittoria il corteo composto da oltre 500 persone, si e' fermato e tutti si sono seduti per terra: assemblea e blocco del traffico per poi concludere la manifestazione nella piazza centrale della citta' rilanciando la mobilitazione per i prossimi giorni.



Ad Ancona, nelle stesse ore, il Coordinamento studentesco ha promosso un presidio davanti al palazzo della Regione Marche.
Gli studenti hanno circondato l'entrata della sede regionale con cavalli di cartone per chiedere interventi chiari sul terreno del diritto allo studio, su trasporti, edilizia scolastico, misure di nuovo welfare per precari e studenti.
Iniziativa riuscita, una delegazione dei manifestanti e' stata ricevuta dall'assessore competente e ottenuto l'apertura di un tavolo di confronto.
Nel pomeriggio la mobilitazione degli universitari.
Occupazione del palazzo del Rettorato a Macerata: "Profumo di crisi Save the school, not banks! #occupythefuture", questo lo striscione appeso alle finestre della sede universitaria.
Ribadita la contrarieta' all'aumento delle tasse, recentemente approvato, e l'opposizione a un nuovo governo che nasce nel segno degli interessi di quell' 1% che ha prodotto la crisi, nel segno dell'austerita' targata Bce e Fmi.
Sulla scia di un dragone ribelle, studenti e precari hanno invaso le strade della citta' e le facolta' dell'ateneo maceratese, portando avanti la campagna di comunicazione virale "Senza di noi la citta' muore" lanciata insieme agli universitari di Urbino.

domenica 13 novembre 2011

Messico - Prigionieri in Chiapas terminano lo sciopero della fame, ma continua la lotta per la loro liberazione


Indigeni dell’Altra Campagna
trasferiscono la protesta e bloccano le strade


 
 
 
 
 
10 / 11 / 2011

Tratto da La Jornada - Martedi 08 novembre 2011

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 7 novembre.
A quasi 40 giorni di sciopero della fame, e di fronte alla sistematica assenza di risposte da parte del governo del Chiapas, i detenuti hanno deciso di sospendere l’azione per il rischio in cui erano le loro vite, ed il presidio dei familiari degli indigeni ha trasferito la sua protesta alle porte della prigione di questo municipio.
Oggi, a mezzogiorno circa, decine di indigeni hanno bloccato la strasa San Cristóbal-Ocosingo, di fronte al Carcere N. 5.
Su un grande striscione che occupava la carreggiata, dietro una linea di rami di pino, si riassume la domanda chiave: “Libertà immediata per i nostri prigionieri”.
Gli otto reclusi della Voz del Amate, Voces Inocentes e Solidarios de la Voz del Amate, aderenti all’Altra Campagna, hanno fatto sapere i motivi della loro nuova azione. Hanno decio ieri sera e questa mattina l’hanno resa pubblica. Ciò nonostante, il governo statale si è affrettato a diffondere la notizia lasciando intendere l’esistenza di un qualche accordo. Facciamo dire, per esempio, a Juan Collazo Jiménez, che partecipa alla protesta, che questa mattina è stato punito con la cella di isolamento, nudo, dal comandante della prigione di Motozintla, come ha denunciato suo padre, Salvador Collazo. “Adesso non sei più in sciopero”, gli hanno detto.
Il motivo per cui i detenuti hanno sospeso lo sciopero sono altre: “Per le complicazioni delle nostre condizioni di salute fisica dovute ai 39 giorni di sciopero della fame per esigere giustizia, mentre il governo ha ignorato le nostre richieste e le istanze del popolo, comunichiamo che ieri 6 novembre alle ore 20:00, a causa della gravità delle nostre condizioni di salute prima che si arrivasse all’irreparabile, abbiamo sospeso lo sciopero della fame, ma non vuole dire che desisteremo dalla lotta; al contrario, lotteremo con più forza fino a vincere questo sistema”.
E precisano: “Abbiamo desistito perché alcuni compagni stanno molto male ma non abbiamo sospeso lo sciopero della fame in cambio di quello che dice il governo, perché noi continueremo a lottare in vita, perché finché c’è vita ci sarà la possibilità di lottare per la giustizia e il benessere di tutti, ma non lo faremo come vorrebbe il malgoverno, continueremo invece ad esortare il governo ad intervenire al più presto per la nostra liberazione, per ridarci la libertà che ci il governo ci ha rubato”.
I reclusi del Carcere N. 5 insistono anche sulla liberazione di Collazo Jiménez ed Enrique Gómez Hernández, anche loro in sciopero a El Amate.
“Esortiamo inoltre il governo federale di Felipe Calderón Hinojosa ad agire per la liberazione immediata del compagno Alberto Patishtán Gómez, prigioniero politico della Voz del Amate”.
Infine, invitano le organizzazioni nazionali ed internazionali che li hanno appoggiati “a continuare a chiedere giustizia, perché la nostra lotta non è finita”.
Alle ore17 il blocco è stato tolto dagli stessi indigeni, che per tutto il giorno sono stati controllati, ad una certa distanza, dai veicoli della polizia statale e municipale, che non è intervenuta.
Questa notte, al presidio ancora in corso delle famiglie nella piazza della cattedrale, si discuteva sui passi da fare di fronte all’indifferenza del governo ed al “il tentativo di divisione che ha messo in atto annunciando di voler rivedere i casi di solo otto dei detenuti in sciopero, visto che sono 11; non cita Juan Collazo, Enrique Gómez né il professor Alberto Patishtán”.
Oggi è partita dal Chiapas per Guasave, Sinaloa, una commissione di familiari ed avvocati per fare visita al professore nella prigione federale, dove è in isolamento da due settimane fa, ha informato sua figlia Gabriela Patishtán Ruiz.

(Traduzione “Maribel” - Bergamo)
leggi la lettera dei prigionieri politici che annunciano la fine dello sciopero della fame su Enlace Zapatista 

giovedì 10 novembre 2011

Rilanciare l'autunno, costruire l'alternativa


Rilanciare l'autunno, costruire l'alternativa






Mentre scriviamo la scena politica del paese sta mutando radicalmente: si tratta forse di ore, ma ciò che è certo è che il governo Berlusconi è stato sfiduciato. Innanzitutto da due anni di mobilitazioni sociali nelle fabbriche, nelle scuole e nel territorio, da 27 milioni di cittadini nei referendum. Di conseguenza, la presa d'atto della mancata pace sociale in Italia ha determinato lo scaricamento di queste ore da parte dei mercati finanziari e del G20 di Cannes. Questo mentre in Grecia Papandreou si dimette e apre la strada a un governo di unità nazionale, capace di fare le riforme economiche richieste dalla Bce e dal Fmi, per poi portare i greci alle urne. Chi sostituirà Papandreou? Con buona probabilità l'ex vice-presidente della Bce. Chi sostituirà Berlusconi? Monti? Non è escluso, anzi. Un governo tecnico che faccia le «scelte impopolari» richieste a gran voce da Bce e Fmi e ribadite dal presidente Napolitano: annullamento delle pensioni di anzianità e passaggio definitivo alla previdenza contributiva; flessibilità in uscita ovvero libertà di licenziare; privatizzazioni e liberalizzazioni; aumento delle tasse universitarie e accorpamento delle scuole, oltre che delle classi. Come ci spiega Ostellino, le ricette neo-liberali per uscire dalla crisi. Sarà un «governo del presidente» a decretare la fine del ventennio berlusconiano? Probabile. D'altronde - ce lo dice con il solito rigore Ilvo Diamanti - Napolitano è il solo leader politico che, nellla crescente sfiducia degli italiani nei confronti della democrazia rappresentativa, continua a godere di un largo consenso popolare.
In una lunga e appassionata riunione che si è tenuta domenica a Roma, Uniti per l'Alternativa è partita da qui, dalla necessità dei movimenti di respingere ogni ipotesi di governo tecnico o del presidente, le ipotesi, cioè, che pensano, come chiarisce Panebianco sul Corsera, di «mettere tra parentesi la politica». Vogliamo che Berlusconi se ne vada subito a casa e che ci sia modo, con la democrazia, di esprimere il desiderio di alternativa alle sue politiche e a quelle della Bce. È proprio la crisi del capitalismo finanziario che sta esplicitando l'incompatibilità tra quest'ultimo e le procedure democratiche. Sono i mercati finanziari a far fuori Berlusconi, sono la Bce e il Fmi, istituzioni non elettive, a «commissariare» le politiche economiche del nostro fragile paese. Affermare la democrazia contro la dittatura della finanza è oggi compito decisivo dei movimenti sociali, quei movimenti che non solo pensano a resistere, ma, resistendo, già immaginano una nuova società, un nuovo modello di sviluppo.
Per questo, dopo la battuta d'arresto del 15 ottobre romano, Uniti per l'Alternativa guarda avanti, alle nuove scadenze di mobilitazione che già si affollano nel mese di novembre, un mese che sarà finestra temporale di grandi scosse telluriche, nell'economia e nella politica. Guarda avanti, nella consapevolezza che i fatti del 15 non hanno frenato il desiderio di partecipazione delle centinaia di migliaia di persone che hanno affollato quella piazza con la manifestazione più grande del mondo.
L'11 novembre Occupy Wall Street ha lanciato una nuova giornata di mobilitazione transnazionale e dislocata contro la dittatura della finanza, quell'1% della popolazione mondiale che tiene in ostaggio il restante 99%. Uniti per l'Alternativa sosterrà le tante iniziative che si svolgeranno in Italia, in sintonia con quanto accadrà negli Usa e nel resto del mondo, dalle accampate ai flash mob, le tante forme, creative e conflittuali, che vogliono denunciare la violenza delle banche e degli hedge fund. Il 17 novembre, poi, ci saranno le tante piazze della mobilitazione studentesca. Studenti medi e universitari tornano in piazza contro le politiche di austerity, contro l'aumento delle tasse universitarie, per il rifinanziamento pubblico di scuola e università. Il 26 novembre, infine, sarà la volta della manifestazione indetta dal Forum acqua bene comune, in difesa dei risultati referendari del 12-13 giugno, per affermare i beni comuni (mobilità, saperi, servizi) contro le privatizzazioni imposte da Bce e Fmi.Uniti per l'Alternativa è uno spazio politico di movimento che connette reti studentesche e sindacalisti metalmeccanici, centri sociali e associazionismo ambientalista; non è uno spazio o un soggetto politico identitario. Per questo sosterrà le mobilitazioni di novembre a partire dal ruolo che i tanti soggetti che lo compongono esercitano già nei movimenti e nelle reti sociali. Non faremo spezzoni nei cortei ma saremo parte attiva, in tutta Italia l'11 e il 17, a Roma il 26, delle mobilitazioni e della loro preparazione.

*Uniti per l'Alternativa

Senigallia - La Comune di Piazza Roma


Centinaia di persone- trecento? Quattrocento? - hanno partecipato all’assemblea di Piazza Roma


Cittadini di tutte le età insieme a sindacati – confederali e di base – attivisti dei Centri Sociali delle Marche, del Comitato No Rigassificatore, del Coordinamento Acqua Bene Comune, dell’associazione Gratis, La Stanza e Domomia e partiti politici si sono stretti attorno agli occupanti di Arvultùra.
La piazza ha avuto due vittorie: la prima di fronte al clima di tensione crescente costruito dal Sindaco e dalla stampa locale, ha reso evidente una solidarietà di cittadini che non hanno avuto paura di prendere pubblicamente parola. La seconda la riaffermazione prepotente sull’agenda politica territoriale della difesa dei beni comuni. Soprattutto, di fronte all’accettazione bipartisan delle politiche di austerity.
Un pezzo di città con la propria presenza ha lanciato un messaggio politico preciso all’Amministrazione: dalla crisi non si esce svendendo i beni pubblici, ma valorizzandoli fuori dalle dicotomie del pubblico e del privato.
E’ questa la proposta dello Spazio Occupato Arvultùra, che non chiede aiuti e stampelle economiche ma spazi da poter aprire alla socialità, all’aggregazione, alla produzione culturale e politica.
L’Amministrazione deve prendere in seria considerazione la piazza di oggi e con essa l’idea di ridiscutere il bilancio, aprirlo al confronto e alla partecipazione della città. Possiamo costruire insieme un’alternativa alla svendita del patrimonio pubblico senza tagliare i servizi sociali. Possiamo insieme affermare un rifiuto ai dictat della BCE e dei costrittivi assestamenti di bilancio. A vincere non sarebbero solo gli occupanti, ma anche il Sindaco e la sua maggioranza. Vincerebbe la città!
Ora si plachino i pruriti di sgombero e le pose da sceriffi e si apra un tavolo di confronto sul come i cittadini possano riappropriarsi dei loro beni, a partire dalla garanzia degli occupanti di avere uno spazio e dalla definizione di “bene comune” degli immobili pubblici.
In piazza oggi però c’è stata anche una pessima sorpresa, un nutrito gruppo di “black bloc” in divisa da antisommossa con blindati e cani antidroga ha tentato di intimidire i cittadini riuniti in assemblea, che hanno risposto con una sonora risata e con un corteo che ha bloccato le strade del centro storico fino allo spazio occupato.

Come recitava lo striscione in piazza:
Resisteremo un minuto più di voi!

Spazio Occupato Arvultùra

martedì 8 novembre 2011

ASSEMBLEA DI MOVIMENTO - Venerdì 11 Novembre ore 21.00 - II Circoscrizione di Ancona - Via Scrima 19


Continuiamo, dopo la manifestazione di Roma, sul percorso iniziato il 6 Ottobre
Venerdì 11 novembre assemblea ad Ancona -
II Circoscrizione, Via Scrima 19 (Piano San lazzaro) ore 21.00


Il 6 Ottobre ci siamo ritrovati in tanti alla Casa delle Culture di Ancona.
Si trattava di promuovere nel migliore dei modi la partecipazione alla manifestazione del 15 a Roma e verificare la disponibilità di dare vita ad un percorso territoriale condiviso e partecipato, fuori dalle etichette di organizzazione, sulle questioni che la crisi ci impone di affrontare.
Quasi tre ore di confronto, tanti interventi, tutti nel rispetto reciproco della varie posizioni e delle culture presenti, hanno portato alla individuazione di quattro punti su cui lavorare: la difesa del lavoro a partire dalla vertenza dei lavoratori della Fincantieri; il rilancio della mobilitazione contro il rigassificatore di Falconara come paradigma della questione energetica e della necessità di un nuovo modello sociale ed economico; la ripublicizzazione della gestione del servizio idrico per difendere la vittoria referendaria e rilanciarla, guardando alla scelta virtuosa del Comune di Napoli; la lotta alla precarietà come elemento unificante dei vari segmenti lavorativi sempre più spinti nella marginalità e nella povertà diffusa, per il diritto al reddito.
Il 15 a Roma le Marche hanno partecipato con una presenza massiccia, ricca quanto articolata, ad una giornata che ha visto sfilare centinaia di migliaia di persone rappresentative di una moltitudine che in tutto il mondo si sta opponendo alla macelleria sociale delle elite finanziarie e dei governi.
Il fatto che gruppi assolutamente minoritari abbiano voluto imporre al corteo pratiche non condivise e che l’inaccettabile reazione poliziesca ha di fatto reso impossibile raggiungere Piazza San Giovanni, non può in alcun modo cancellare la grandezza della manifestazione romana.
Lo provano i numeri e la qualità delle numerose assemblee che si sono tenute questi giorni anche nelle Marche, dalle quali è emersa la volontà di riprendere le indicazioni individuate il 6 ottobre, la determinazione a riportare nei nostri territori i contenuti espressi il 15 a Roma.
Per questo coloro che hanno promosso l’assemblea del 6, riconvocano un nuovo incontro venerdì 11 novembre alle ore 21.00 Presso la sala della II Circoscirzione di Ancona, in Via Scrima 19 (zona Piano San Lazzaro) per discutere insieme come proseguire nel percorso iniziato. Sempre nel rispetto reciproco, nello spirito con cui in tutto il mondo, da mesi, sta crescendo un nuovo movimento globale.

lunedì 7 novembre 2011

Senigallia (An) - Nasce lo Spazio Occupato Arvultura


SPAZIO OCCUPATO ARVULTùRA

Difendere il pubblico per costruire il comune





 
 
 
 
“La differenza tra cercare contratti e stringere mani,
oppure spingere compatti per stringere contatti umani”.
(Brokenspeakers - La cosa nostra)


Esiste un’evenienza meteorologica particolarmente pericolosa specie nelle coste marchigiane a nord di Ancona.

Quando al mattino verso le otto invece che cessare il vento di terra si fa più caldo e secco, significa che sta tirando il “garbino”, il vento da sud, sud - ovest che sul Tirreno corrisponde al Libeccio. Dunque se il garbino soffia a raffiche quasi nessuno dei marinai più accorti esce in mare, anche se il cielo è sereno e il mare fino a mezzo miglio dalla costa è calmo e particolarmente trasparente.
Infatti, prima o poi compare all’orizzonte verso nord una linea scura, la tressa, e poi all’improvviso - quando il mare si fa bianco di schiuma - il vento non aumenta gradatamente ma si scatena all’improvviso. E’ la rivultùra, dai pescatori ancora più dialettizzata in “arvultùra”.
Che il vento stia cambiamo lo abbiamo visto e vissuto nelle piazze italiane di quest’ultimo anno, dal 14 dicembre del 2010 al 15 ottobre del 2011. Piazze aspre, dure e irruente, ma desiderose di riprendersi in mano ciò che è stato tolto: il presente, il futuro, la possibilità di poter autodeterminare con dignità la propria vita. Piazze irrappresentabili dall’attuale compagine politica sia quella seduta in parlamento sia quella che corteggia i movimenti per entrarci.
Il vento sta cambiando anche qui, a Senigallia. Lo vediamo nella crescita delle persone che partecipano alle assemblee, che vengono ai cortei, che si autorganizzano nelle scuole, nel lavoro, nei gruppi di consumo e per la difesa del territorio da rendita e speculazioni.
La crisi morde anche nella benestante provincia rossa. Le piccole aziende chiudono, gli operai si ritrovano disoccupati o in cassa integrazione. Aumentano gli sfratti e le file davanti alla Caritas. Le scuole delle frazioni sono chiuse e gli insegnati tagliati. I precari, beh loro continuano a fare lavori di merda.
La finanziaria del Governo Berlusconi con i suoi tagli agli enti locali non ha fatto altro che togliere le risorse per le politiche sociali. Gli enti pubblici senza più soldi sono diventati ostaggi dei grandi capitali o addirittura pignorati, gli spazi pubblici sono stati svenduti a ditte “amiche”, e a colpi di varianti e piani particolareggiati l’urbanistica è stata completamente deregolamentata. La conseguenza è l’accentuazione della dispersione urbana e cioè – per dirla nuda e cruda - la cacciata dei senigalliesi – soprattutto i giovani e precari – dal centro città.
L’arvultura comincia da qui, dal porre un freno alla svendita della nostra città. Ciò che è pubblico è amministrato dallo Stato ma appartiene a tutti: è comune, e in quanto tale deve essere sottratto alle logiche del profitto privato. Oggi più che mai.
Oggi, nasce lo “Spazio Occupato Arvultùra” come unione di due realtà sociali e politiche cittadine.
Un’occupazione che non vuole essere un centro sociale, ma uno spazio comune che possa fungere da luogo di aggregazione e di ritrovo, da laboratorio culturale e soprattutto da organizzazione politica autonoma. Uno spazio comune nella città, per la città e della città.
Oggi, il Collettivo Studentesco e il Mezza Canaja hanno occupato uno degli ultimi spazi comunali rimasti in città. Uno spazio in pieno centro, abbandonato da più di tre anni e che lunedì 7 novembre sarà messo all’asta e svenduto. Non è un’occupazione simbolica, siamo entrati per restare.
Alla Giunta chiediamo un contratto in comodato ad uso gratuito. Non chiediamo nessun finanziamento in quanto riteniamo che i soldi pubblici debbano essere investiti per i servizi sociali. Saremo noi a ristrutturarlo, a sistemarlo, a farlo vivere, ad aprirlo alla città e tramite l’autofinanziamento pagheremo le normali utenze (luce, acqua, gas).
All’Amministrazione Comunale diciamo che è il momento di valorizzare ciò che è pubblico e che vuole diventare comune e non il privato e i suoi profitti.
Al Sindaco Mangialardi, al PD, all’IdV, a SeL, ai Verdi e al PdCI resta la responsabilità politica di assumere una posizione chiara e trasparente di fronte alla cittadinanza tutta.

Spazio Occupato Arvultùra
(Mezza Canaja – Collettivo Studentesco)

venerdì 4 novembre 2011

SOLIDARIETA' "ASSATA SHAKUR" - CENTRI SOCIALI MARCHE










COMUNICATO STAMPA


Condanniamo con fermezza le iniziative di natura repressiva che in questi giorni hanno colpito l'esperienza di promozione sociale e aggregazione sportiva rappresentata dalla Polisportiva Assata Shakur di Ancona.
Le perquisizioni condotte dalla polizia giudiziaria all'indomani della manifestazione romana del 15 ottobre che, tra i 7 attivisti dei centri sociali marchigiani, hanno colpito anche alcuni animatori dell'associazione.
L'arresto e il processo per direttissima per violazione di Daspo a carico del Presidente della Polisportiva, responsabile di aver assistito, in qualità di dirigente regolarmente autorizzato, ad un evento sportivo del campionato di Terza categoria.
Infine la decisione del Comitato Regionale Marche della Lega nazionale Dilettanti, a seguito dell'informativa della Questura alla Figc regionale, di sospendere la formazione della Polisportiva finchè non procederà al cambiamento della sua denominazione in quanto “Assata Shakur”, a detta dell'Fbi statunitense, è considerata una terrorista.
E' inaccettabile il clima di pesante intimidazione che si spinge fino a violentare un diritto fondante della vita civile come quello alla libertà di espressione.
Esprimiamo la nostra massima solidarietà, respingeremo con determinazione questi e qualsiasi altro tentativo di restringere gli spazi di libertà e agibilità democratica in questo paese, al fianco di chi quotidianamente si batte per difendere diritti e dignità, per costruire un mondo più giusto.

CENTRI SOCIALI MARCHE

Libertà d'espressione e sport indipendente

In difesa della Polisportiva Antirazzista Assata Shakur
http://www.globalproject.info/

Marche - L'Assata Shakur non si ferma
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Marche-LAssata-Shakur-non-si-ferma/9893

I comunicati di solidarietà
http://www.globalproject.info/it/tags/assata-shakur/community

giovedì 3 novembre 2011

Sulla 'Res-publica' dei movimenti di Paolo Cognini



Sulla 'Res-publica' dei movimenti

di Paolo Cognini





Ogni giorno ci costringe, oramai, ad un'esclamazione. Non facciamo in tempo a digerire l'ultima macinatura di diritti che già il tritatutto della crisi, con il suo lessico così furbescamente tecnico, scalda i motori ed inghiotte pezzi sempre più grandi dei nostri spazi vitali, fatti di beni, risorse, lavoro, diritti, garanzie. In un turbinio così violento e veloce è sempre difficile individuare le coordinate di un ragionamento “applicato”, e cioè di una riflessione costantemente finalizzata all'agire ed alla costruzione di percorsi che facciano i conti con la materialità del conflitto, sempre ricca di variabili, contraddizioni e previsioni precarie. La necessità di un ragionamento più che mai “applicato” non deve, però, farci perdere la capacità dell'azzardo, della riflessione su prospettive di più ampio respiro, e questo non per un piacere accademico ma perchè il nostro presente è un azzardo continuo, una costante curvatura del tempo e dello spazio che fa precipitare nel presente pezzi di futuro e pezzi di passato remoto.
Per queste ragioni trovo interessante riprendere alcune coordinate di ragionamento che qualche giorno fa Francesco Raparelli, Francesco Brancaccio ed Alberto di Nicola hanno proposto con un loro contributo pubblicato su GlobalProject (“La Terza Repubblica dei Movimenti”). Tra i molteplici spunti di discussione contenuti nell'articolo, vorrei soffermarmi in particolare sulla parte che attiene al tema della “costituzione”, partendo dalle ipotesi di modifica della costituzione formale che oggi troviamo sul campo e che si sostanziano da un lato nel progetto di costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e dall'altro nella proposta di de-costituzionalizzare il principio di utilità sociale dell'iniziativa economica privata sancito dall'art.41 Cost.
A tale riguardo credo che prima di ogni altra cosa vada ribadito che la nostra opposizione all'inserimento della regola aurea nel corpo normativo della Carta Costituzionale non nasce da un fattore di conservazione, dal tabù ideologico dell'intoccabilità della Costituzione del 1948. La nostra opposizione nasce da un dato assolutamente attuale, politico e contemporaneo, che vede nella costituzionalizzazione del principio di pareggio del bilancio non tanto un “oltraggio” alla “repubblica fondata su lavoro”, ma piuttosto la prima parziale codificazione di un nuovo dispositivo della sovranità nell'ambito del quale gli interessi della finanza e le sue esigenze “contabili” assurgono a fonte normativa primaria. Diversamente dai cultori dell'inamovibilità dell'attuale assetto costituzionale la difesa delle garanzie costituzionali per quanto ci riguarda è sempre un mezzo e non un fine così come il contrasto alle modifiche costituzionali prospettate dalla Bce e dai vertici di governo europei è un contrasto che attiene al merito del cambiamento e non al cambiamento in quanto tale.

martedì 25 ottobre 2011

LA TERZA REPUBBLICA DEI MOVIMENTI

La Terza Repubblica dei movimenti
Considerazioni sull'alternativa e il conflitto costituente



Dopo la giornata del 15 Ottobre il movimento in Italia ha come compito prioritario quello di non farsi comprimere nella morsa delle semplificazioni o nelle secche dicotomie e, allo stesso tempo, di preservare il suo carattere aperto e molteplice. Questo rischio ci sembra sia stato delineato, meglio che da chiunque altro, dall'editoriale di Piero Ostellino apparso sulle pagine del Corriere della Sera. Ostellino, infatti, utilizza gli scontri avvenuti nel corso della manifestazione per ammonire che non esistono possibilità di trasformazione dell'esistente che non siano chiuse nella scelta tra la guerra civile e il riformismo rispettoso della democrazia rappresentativa e delle regole del mercato capitalistico. Tertium non datur. Il conflitto anche radicale quando si presenta sulla scena, è presto o tardi destinato ad imboccare una delle due strade, lasciando dietro di sé qualsiasi velleità di modificazione dei rapporti sociali.
Muovendo da queste premesse riteniamo che sia decisivo oggi, ancor più di prima, approfondire la riflessione sulla categoria politica che va sotto il nome di 'alternativa' in quanto questa dovrebbe precisamente occupare quel posto che, la riflessione di Ostellino, tenta di escludere dal gioco. La necessità è facilmente comprensibile: siamo in una fase storica segnata da una crisi strutturale del capitalismo neoliberale che riguarda insieme i fondamenti del sistema economico-sociale e di quello istituzionale che si è andato costruendo negli ultimi trent’anni. Questa crisi porta con sé la diffusa consapevolezza che non è più possibile, per nessuno, tornare indietro. Per chi vuole cogliere sul serio la radicalità del tempo storico che stiamo vivendo, quella sull’alternativa è dunque una discussione obbligata. Obbligata ma, è bene precisarlo, anche assai ambigua: la categoria politica dell’alternativa infatti riassume in sé un insieme di significati ed opzioni differenti e potenzialmente divergenti. È bene dunque cominciare a districare i fili di questa densa matassa.

csoa TNT su Tgr Marche

Giovedì 20 ottobre al csoa TNT di Jesi si è tenuto un incontro, una discussione pubblica per tentare di analizzare la complessità che ci ha consegnato la grande manifestazione del 15 ottobre a Roma. Una giornata che ha visto svolgersi cortei, in numerose capitali del mondo, contro le misure di austerità che un po’ dovunque vengono prese per cercare di frenare la crisi attualmente in atto finendo in realtà col colpire i cittadini e far loro pagare ciò che deriva invece dall’azione scriteriata e senza controllo dell’economia globale capitalistica. A Roma un corteo numerosissimo che ha saputo portare in piazza mezzo milione di persone ha subito un doppia violazione: da una parte quella determinata da gruppetti che hanno messo in campo azioni pensate fuori e contro il movimento, dall’altra la violazione della polizia che ha caricato pericolosamente il corteo con l’unico intento di disperderlo.


Ecco il servizio che il tgr Marche gli ha dedicato il giorno seguente (dal minuto 13.35):

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1c4ecde9-d6bb-4103-bc4e-52228f9874b8-tgr.html#p=0

lunedì 24 ottobre 2011

MESSICO – STATO SOTTO PROCESSO

Messico – Stato sotto processo

E' iniziata oggi l'attività del tribunale permanente dei popoli in Messico
In una sala gremita da alcune centinaia di persone, nell'Università Autonoma di Città del Messico, è stato presentato oggi l'inizio delle attività del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) in Messico. Per i prossimi tre anni raccoglierà in tutto il paese testimonianze a riguardo delle violazioni dei diritti fondamentali degli individui e dei popoli.
Il TPP è stato costituito a fine anni '70, dopo l'esperienza del tribunale Russel che indagò i crimini nordamericani commessi in Vietnam e delle dittature latinoamericane, ed in questi anni ha indagato numerosi casi di violazioni da parte di stati e multinazionali. Si dichiara un organo indipendente a livello intellettuale e politico, composto da numerose personalità di riconosciuta autorità morale provenienti da molti paesi, ed il suo scopo è di denunciare all'opinione pubblica mondiale gli autori di gravi violazioni dei diritti fondamentali. Il suo modo di funzionare è come quello di un normale tribunale; interviene dopo che è stata richiesta la sua presenza, raccoglie informazioni e prove, e infine emana un verdetto. E' giunto oggi in Messico, dopo che nel 2010 decine di organizzazioni sociali del paese ne hanno chiesto l'intervento.

martedì 18 ottobre 2011

DOPO IL 15 OTTOBRE: PER GUARDARE AVANTI

comunicato redazione di globalproject
Mentre scriviamo è in corso una maxi-operazione delle forze dell'ordine, con perquisizioni e arresti. Quando tutto sarà finito, il piano della discussione sarà un altro: con buona probabilità si restringeranno gli spazi di libertà per tutti, lotte sociali comprese; ci si avviterà attorno al tema repressivo; le questioni che contano – costruire un'alternativa alla dittatura della finanza-........ http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Per-guardare-avanti/9704


Il senso della realtà

comunicato Centri Sociali Marche
Se c'è una cosa positiva che la crisi ci ha servito senza il bon ton dell'etichetta è proprio la realtà, dura, cruda, violenta, chiara nell'affermare senza mezzi termini a chi spetta dominare ed a chi spetta essere dominato. La crisi ha strappato il sipario: la realtà che ha mostrato è terribile eppure dobbiamo tenerla stretta per non perdere mai di vista ciò con cui dobbiamo fare i conti...... http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Il-senso-della-realta/9705

appuntamenti
°°giovedì 20, ore 18.30, al csa TnT - Jesi, incontro "dopo il 15 ottobre, per guardare avanti"
°°domenica 23, ore 17.30, nella sede di Ya Basta Marche, il film "Comprare, buttare, comprare" (sott italiano) + spazio aperitivo resistente http://www.globalproject.info/it/community/JESI-Proiezione-del-film-documentario-Comprare-buttare-comprare-Realizzato-da-Cosima-Dannoritzer/9646



mercoledì 12 ottobre 2011

Chiapas: familiari dei prigionieri politici in sciopero della fame sottoposti a continue minacce


Dall’8 ottobre i familiari di alcuni prigionieri politici aderenti alla Otra Campaña si trovano in presidio permanente nella piazza principale di San Cristóbal de Las Casas (Chiapas). Sono circa quindici persone, tra loro molti bambini, che resistono giorno e notte malgrado le continue piogge e il freddo di questi giorni. Il presidio permanente è in appoggio alle richieste dei loro cari detenuti, che si trovano in sciopero della fame dal 29 di settembre, esigendone l’immediato rilascio. Queste persone si trovano in carcere ingiustamente e sulla base di false accuse: il vero scopo del Governo del Chiapas è intimidire e mettere a tacere, attraverso la detenzione o la minaccia di detenzione, le proteste di chi lotta contro le sue politiche.
I familiari dei prigionieri politici stanno ricevendo continue minacce di sgombero. Il motivo principale è che lunedì 17 ottobre, in un tendone allestito nella stessa piazza, inizierà il Vertice Internazionale sul Turismo d’Avventura, che porterà persone di tutto il mondo a San Cristóbal de Las Casas. Il centro della città è stato completamente restaurato in vista di questo incontro, e difficilmente il Governo permetterà che i familiari dei prigionieri politici rovinino la bella festa con la loro presenza.
Per maggiori informazioni: http://chiapas.mediosindependientes.org/

martedì 11 ottobre 2011

a cura di Infomigrante ESC, Roma - LAMPEDUSA - ISOLA DI PERMANENZA TEMPORANEA

"Lampedusa, Isola di permanenza temporanea", è un video reportage realizzato da Esc-Infomigrante Roma nel quale si racconta la prima fase di un'emergenza auto-prodotta dal governo a Lampedusa, in occasione degli sbarchi seguiti all’ondata di nuova libertà di circolazione e desiderio di futuro dei giovani provenienti dal Nord Africa. Le immagini, risalgono ai giorni in cui la Campagna Welcome è stata presente sull’isola per monitorare e documentare la situazione, all’incirca fino all'arrivo e al comizio di Silvio Berlusconi.

Nonostante si siano ormai da tempo spenti i riflettori, oggi la situazione è tutt'altro che conclusa. Sull'isola continuano a sbarcare centinaia di migranti a cui il governo risponde esclusivamente attraverso politiche repressive. Diversamente dalla prima fase, il livello di esasperazione si è risolta, questa volta, con cariche violente da parte della polizia nei confronti dei tunisini e lanci di pietre contro quest'ultimi, da parte dei lampedusani. Ancora una volta una finta emergenza attraverso cui sperimentare nuove pratiche di limitazione della libertà personale rinchiudendo centinaia di persone in cerca di libertà all'interno di “galere galleggianti” in violazione di qualsiasi diritto.
Allo stesso tempo la “questione tunisina” non può dirsi conclusa neanche per coloro ormai presenti da più di sei mesi sul territorio italiano e a cui nel mese di settembre è stato rinnovato il permesso di soggiorno temporaneo. Ancora una volta il problema è stato semplicemente spostato più in là, e l'unica “accoglienza” che l’Europa ha messo in campo è la certezza della precarietà e la probabilità della clandestinità. Sono di questi giorni le notizie relative alla possibile fine del conflitto in Libia e saranno presto noti anche gli esiti delle elezioni della nuova Tunisia democratica.

Il Mediterraneo può ancora diventare lo spazio della libertà e dell’accoglienza degna



sabato 8 ottobre 2011

Ancona si prepara al 15 ottobre










di SERGIO SINIGAGLIA
Il mio carissimo amico Mirco, anconetano da 40 anni residente a Bologna, nelle periodiche, lunghe telefonate che facciamo, mi aggiorna spesso sulla situazione cittadina. Tra l’altro, da poco è stato eletto consigliere comunale con la lista di cittadinanza attiva della Frascaroli.
Mirco, come me, ha attraversato tutti gli anni settanta. Successivamente l’insegnamento nella scuola lo ha portato ad impegnarsi in quel contesto con passione e serietà. In questi anni è stato in prima fila nella mobilitazione contro lo smantellamento della istruzione pubblica. Da qui una sua certa, sacrosanta idiosincrasia verso certe dinamiche da “organizzazione”. Cioè quei tic che portano i vari militanti a discutere per ore sulla “testa del corteo” o sulle “modalità di lotta” in modo da far scappare le persone “normali” dalle assemblee o dalle riunioni.
Eppure anche Mirco si sarebbe sentito a suo agio giovedì sera, ad Ancona, all’assemblea convocata da un appello sottoscritto da una cinquantina di firme, in gran parte espressione del circuito associativo della provincia. Un testo che, nel denunciare il contesto generale che ci troviamo a vivere, convocava per il 6 ottobre alla Casa delle Culture un incontro per preparare al meglio la partecipazione alla manifestazione del 15 a Roma. L’intento era anche quello di verificare la possibilità, al di là dell’appuntamento nazionale di sabato prossimo, di iniziare a discutere sul progetto di un percorso locale di mobilitazione.

venerdì 7 ottobre 2011

Ancona - Occupata la sala congressi di Confindustria



Centri sociali e Comitati "No rigassificatori" verso il 15 ottobre. Interrotto il convegno "Rinnovabili: quale futuro?", contestato l'ad di Api Nova Energia


Oggi oltre 50 attivisti appartenenti a centri sociali e al coordinamento “No rigassificatori” hanno interrotto e preso la parola nella seduta del primo pomeriggio dell'incontro “Le giornate dell'energia” organizzato da Confindustria Ancona.

Il blitz degli attivisti si è concluso con una serie di interventi dal palco, che hanno riscosso anche applausi dalla platea e da alcuni imprenditori operanti nel settore delle rinnovabili http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ancona-Occupata-la-sala-congressi-di-Confindustria/9579





Le proteste continueranno nei territori, fino alla grande manifestazione di Roma il 15 ottobre e oltre. Per costruire al meglio la mobilitazione anche nelle Marche proprio questa sera, giovedì 6 ottobre alle ore 21.00 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un incontro pubblico convocato dopo l'assemblea nazionale di Uniti per l'Alternativa il 24 settembre scorso.

giovedì 6 ottobre 2011

SI SCRIVE ISRAELE - SI LEGGE APARTHEID !

A Jaffa il padre di una famiglia di palestinesi sfrattati, preso a calci e pugni dalla polizia israeliana
SI SCRIVE ISRAELE - SI LEGGE APARTHEID !
Ecco l'ennesima dimostrazione del trattamento che Israele riserva ai cittadini non ebrei
( i palestinesi che vivono in israele... i cosiddetti 'arabi israeliani').
Il VIDEO mostra la polizia prendere a calci e pugni un padre di famiglia.
Accade a Jaffa durante lo di sfratto di una famiglia di palestinesi.
Che ricordo serberà la bambina di questa giornata?


mercoledì 5 ottobre 2011

Messico - Javier Sicilia in appoggio alle basi zapatiste

Il movimento di Javier Sicilia esprime il suo sostengo alle basi zapatiste

Messico - Javier Sicilia in appoggio alle basi zapatiste.
Articolo de La Jornada del 9 ottobre
di Hermann Bellinghausen

 
 
 
Javier Sicilia ha espresso “sostegno morale e politico a tutte le basi di appoggio zapatiste” da parte del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità (MPJD).
In un messaggio letto questa mattina dalla Commissione Azioni di Resistenza del MPJD, in conferenza stampa, Sicilia ha dichiarato: “Durante la nostra visita in Chiapas, con la Carovana del Sud, in settembre scorso, siamo stati informati delle minacce e delle aggressioni contro le basi di appoggio zapatiste, ed in particolare della comunità di San Patricio, municipio autonomo La Dignidad, corrispondente al municipio ufficiale di Sabanilla”.

sabato 1 ottobre 2011

ARGENTINA - DAL MOVIMENTO PIQUETERO AL MOVIMIENTO DE COLECTIVOS.


Argentina - Dal movimento piquetero al Movimiento de Colectivos. Intervista all'ex Mtd Solano

YaBasta! Marche, viaggio 2011

 
 
 
 
4 / 10 / 2011

Dal Mtd Solano in avanti
Nella fase odierna, siamo un movimento di collettivi, questo significa che partendo dall'esperienza iniziale del MTD Solano, siamo riusciti a costruire diversi gruppi di lavoro, diversi spazi di elaborazione del pensiero, di formazione, e molti di questi gruppi si sono consolidati come collettivi di lavoro. Da circa 3 anni, abbiamo iniziato a fare una riflessione sul fatto che tutte le motivazioni che ci hanno portato ad esistere, come MTD Solano, col tempo hanno iniziato a smontarsi, non che siano morte e abbiano perso di significato, tutt' altro, ma noi pensiamo che in un certo senso siano superate, abbiamo scoperto nuove motivazioni riguardo il tema del lavoro, infatti siamo stati capaci di costruire nuovi spazi di lavoro e pensiamo che questo sia dovuto alla ricerca dell'autonomia, anzi ha un senso molto più forte ancora, perchè significa mettere in pratica l'autonomia dei diversi collettivi e coordinare quella costruzione, perciò per noi è molto più interessante quello che stiamo facendo adesso.
Il nostro nome è Movimiento de Colectivos (movimento di collettivi), scelto dopo aver discusso tantissimo se fosse il caso di mettersi un nuovo nome o no, il gruppo che era il MTD Solano che lavora in Varela, in La Sarita e nel "campo", ha deciso per "Movimiento de colectivos", e all'interno il gruppo di salute si chiama "La enramada". Ci sono diversi collettivi che sono la continuazione del MTD, in qualche modo si scioglie la dinamica del "Movimento unico" che diventa collettivo, ma la maggior parte dei collettivi, viene delle basi del MTS Solano.

martedì 27 settembre 2011

Ancona - Per l'acqua pubblica: bloccata la Staffetta truffa di Federutility

26 / 9 / 2011


Oggi ad Ancona ad accogliere la staffetta "truffa" dell'Acqua di Federutility c'era il Coordinamento regionale dei Movimenti per l'acqua che ha impedito che la manifestazione si tenesse.
La staffetta faceva seguito all’ingannevole “Festival dell’acqua” conclusosi a Genova lo scorso 10 settembre, voluto dalla stessa Federutility e da quasi tutti i gestori privati dell’acqua del nostro paese. Federutility, dopo essersi apertamente e pubblicamente pronunciata contro i referendum, continua ad affermare che solo i privati sono in grado di sostenere i finanziamenti per gli investimenti nel settore idrico. 27 milioni di italiane/i si sono espressi, al contrario, per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua in quanto bene comune e non sottoponibile alle logiche del profitto. Il Coordinamento ha ribadito agli amministratori locali che devono impegnarsi immediatamente per l’applicazione della volontà popolare, e non finanziare iniziative che nulla hanno a che fare con quanto dichiarato con il referendum.
La Festa dell’acqua e la staffetta sta costando ben 450.000 euro che pagheremo tutti noi attraverso le bollette.
Oltre ad ottenere che Federutility e Multiservizi lasciassero la piazza, il coordinamento al grido di Acqua Pubblica ha impedito che l'inviata di Caterpillar facesse il collegamento radiofonico in diretta bloccando una subdola comunicazione.
Il Coordinamento ha chiesto agli amministratori di iniziare seriamente il percorso della ripublicizzazione dell’acqua senza se e senza Spa e di ridurre le tariffe dell’acqua della quota relativa alla remunerazione del capitale investito di quel 7% abrogato dalla vittoria del secondo quesito referendario.
Il percorso è iniziato con la concessione di un Consiglio Comunale aperto dedicato alla ripubblicizzazione dell'acqua.

Giù le mani dal Referendum!

Perché si scrive acqua ma si legge democrazia!

acqua bene comune ancona-bloccata la Staffetta truffa di Federutility .mov

venerdì 23 settembre 2011

NO AL FESTIVAL DELL'ACQUA PRIVATIZZATA - lunedì 26 settembre Ancona


STAFFETTA DELL'ACQUA OPERAZIONE TRUFFA !!

Coloro che organizzano la Staffetta dell'acqua sono i gruppi che hanno maggiormente osteggiato i referendum favorevoli al servizio pubblico. La staffetta fa seguito all’ingannevole “Festival dell’acqua” conclusosi a Genova lo scorso 10 settembre, voluto dalla stessa Federutility e da quasi tutti i gestori privati dell’acqua del nostro paese.

Lunedì 26 settembre alle ore 17:30 appuntamento in Piazza Roma ad Ancona per accogliere, come si conviene, la “staffetta dell’acqua”.

Portiamo bandiere,cartelli, striscioni, pentole ( all'argentina), fischi e bombo!!!!! se puoi anche la bicicletta.....

vai al gruppo FB di caterpillar (che in maniera deludente accetta di fare la diretta radio) e lascia un tuo messaggio!!!! ( http://www.facebook.com/#!/caterpillar.radio2 o scriviamo:
"NO al Festival dell'acqua privatizzata!" all'indirizzo della redazione : caterpillar@rai.it)

Staffetta dell'Acqua:Comunicato stampa Coordinamento Marchigiano Movimenti per l’Acqua

http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=1113%3Astaffetta-dellacqua-le-iniziative-del-coordinamento-marchigiano-2609&catid=150&Itemid=82

GIÙ LE MANI DAL REFERENDUM


GIÙ LE MANI DALL’ACQUA PUBBLICA

FUORI FEDERUTILITY DALLA GESTIONE DELL’ACQUA






venerdì 2 settembre 2011

CAROVANA IN MESSICO 2011 DELL'ASSOCIAZIONE YA BASTA


Messico- La Giunta di Buon Governo di Roberto Barrios saluta il movimento italiano per l'acqua bene comune

La lotta degli zapatisti per la gestione comunitaria delle risorse


31 / 8 / 2011

La nostra delegazione in Chiapas ha visitato il Caracol di Roberto Barrios, la sede di una delle cinque Giunte del Buon Governo del territorio zapatista. Qui siamo nella regione chiamata Zona Norte, una delle più difficili e violente per le famiglie zapatiste. A fine anni '90 ha operato il gruppo paramilitare Paz y Justicia che si è reso famoso per le innumerevoli aggressioni, omicidi e stupri che hanno provato profondamente molte delle comunità di questa regione.
Il Caracol di Roberto Barrios, e la vicina comunità che porta lo stesso nome, si trovano nella selva tropicale e sono costeggiati da un fiume che forma delle bellissime cascate. Su di esse il governo del Chiapas e alcune imprese private hanno messo gli occhi da tempo, con l'intenzione di sfruttarle per il turismo costruendo alberghi, ristoranti e parcheggi. Gli zapatisti si sono da sempre opposti a questo progetto, che prevede espropri di parte del loro territorio e la devastazione dell'ambiente. Il governo ha sfruttato questa situazione per dividere la comunità ed attaccare le famiglie zapatiste ed il vicino Caracol; ha offerto soldi alle famiglie non zapatiste, addestrando alcuni uomini come paramilitari. Gli zapatisti e gli alunni della scuola secondaria autonoma hanno subito continue vessazioni in questi anni, dalle aggressioni verbali e le minacce di stupro alle donne, fino ad episodi come quello di due anni fa in cui entrarono i paramilitari armati dentro il Caracol minacciando e picchiando gli alunni della scuola. Per adesso il governo ha costruito una strada asfaltata fino alle cascate, i turisti cominciano ad arrivare, ma la lotta continua e le istallazioni turistiche ancora non sono riuscite a costruirle.

martedì 9 agosto 2011

Otro compañero que se nos va



Da Buenos Aires,
dai fratelli e le sorelle di Solano, ci arriva la triste notizia che è deceduto il nostro compagno Julio Chueco ( per noi un importante punto di riferimento nel percorso del progetto del Centro di salute di La Sarita).
Otro compañero que se nos va...............................

Ciao Julio..........................
un abrazo da i compagni di Ya Basta! e dagli Ultras dell'Ancona


mercoledì 3 agosto 2011

ARGENTINA - LA COOPERATIVA "LA ALAMEDA" e il progetto No CHAINS - a cura di Ya Basta! Marche viaggio 2011

     

La "Cooperativa 20 dicembre", conosciuta come “La Alameda” (questo era il nome del bar dove oggi si trova la sede dell’ organizzazione), nasce da un' Assemblea Popolare nel quartiere di Parco Avellaneda (a Buenos Aires, capitale dell'Argentina). L’Assemblea si forma nell’ anno 2002 con l’esigenza di dare delle risposte alla popolazione per i problemi più urgenti di quel periodo: la fame e la disoccupazione.
La prima azione concreta dell'Assemblea è stata la creazione di una mensa popolare comunitaria che a tutt’oggi dà assistenza a 140 persone del quartiere, nella gran maggioranza lavoratori tessili. La mensa popolare funziona senza sosta ogni giorno dal giugno del 2002 anche grazie allo sforzo di tutti coloro che ne usufruiscono e che, per sostenerne il funzionamento, realizzano e svolgono compiti comunitari, una volta alla settimana si improvvisano nei lavori di cucina, pulizia ecc…
Una volta coperta una necessità primaria come l'alimentazione, si è considerato necessario iniziare a sviluppare, in modo solidale e autogestito, la creazione di opportunità di lavoro, inteso come recupero culturale e consapevolezza della dignità delle persone.
 L'associazione Ya Basta! incontra gli attivisti di “La Alameda”, tramite la collaborazione con la Cooperativa di Comunicazione Sociale “La Vaca”, che ci ha dato modo di recarci direttamente nel quartiere di Bajo Flores, nel Viale Directorio 3715.

 
il centro comunitario:
con tutte le attività culturali
e comunitarie gratuite


martedì 2 agosto 2011

ARGENTINA - LE MINIERE CHE MINACCIANO IL PIU' GRANDE TESORO ARCHEOLOGICO DELL'ARGENTINA - a cura di Ya Basta! Marche viaggio 2011

LE MINIERE CHE MINACCIANO IL PIU' GRANDE TESORO ARCHEOLOGICO DELL'ARGENTINA

YaBasta! Marche, viaggio 2011 / La "Tana delle Mani" e il pericolo minerario. Le pietre parlano



Uno dei più grandi tesori archeologici dell'Argentina convive con le escavazioni minerarie di oro a cielo aperto, grazie ad una legge della Provincia di Santa Cruz, nella Patagonia Argentina, che ha dichiarato la zona "di speciale interesse minerario". Coloro che sono responsabili di questi interessi economici e affari poco chiari, riescono ad evadere i controlli, ma nonostante la libera informazione sia molto controllata, la popolazione riesce comunque a vincere una battaglia incredibile, perchè nessun abitante del teritorio sostiene l'attività delle miniere. Adesso la sfida è riuscire a far dichiarare la zona "patrimonio culturale".
L'Associazione Ya Basta! nel suo ultimo viaggio in Argentina ha intervistato i ragazzi del Collettivo "Fuerza Independiente Nativa di Perito Moreno" (Santa Cruz). Perito Moreno è un piccolo villagio di 1.500 abitanti (a 640 km dal famoso ghiacciaio che è ancora più a sud) FIN è un collettivo nato con la ferma convinzione di difendere l'identità e l'autonomia del popolo, la produttività sostenibile della loro economia regionale e tutelare il patrimonio culturale dall'attuale sistema predatorio minerario.
Mauro e Rocio studiano a Buenos Aires e ci hanno raccontato come si sono messi a lavorare per creare rete. La Provincia di Santa Cruz è un territorio enorme, dalla loro città i kilometri da percorrere per fare una semplice manifestazione in provincia, sono 1.200, nonostante ciò, riescono comunque a creare rete e sostegno interagendo con le popolazioni di altri territori della provincia. Ma vogliono andare più lontano, riuscire a fare un lavoro di scambio con tutto il paese e anche con movimenti internazionali se fosse possibile. Abbiamo incontrato Mauro e Rocio a "Mu punto de Encuentro", la cafeteria della cooperativa La Vaca, vicinissimo a Plaza Congreso, in seguito ci siamo visti anche alla trasmissione di La Colifata, dove intervistati, raccontano le loro battaglie.
Parlano di un lavoro collettivo che cercano di evidenziare più come salvaguardia dei diritti umani che come tema ecologico. Dicono che i governi comunali, regionali e nazionali sono parte del problema e non della soluzione.
Mauro ci dice che Fuerza Independiente Nativa è stata creata da persone di diverse provenienze sociali, culturali e politiche. Vivono in un territorio del sud dell'Argentina a ridosso della Cordigliera delle Ande, un posto ricco di siti archeologici e paleontologici di rilevante importanza storica e geologica, i quali oggi sono minacciati direttamente in quanto gli stessi siti archeologici si trovano all'interno del territorio interessato dai progetti minerari, e dalle concessioni minerarie.

lunedì 1 agosto 2011

Empresas Recuperadas - Solidaridad con el BAUEN



Solidaridad y apoyo en nuestra campaña por la expropiación definitiva del Hotel B.A.U.E.N.


Ciudad Autónoma de Buenos Aires, 27 de julio de 2011

Estimados compañeros/as,
Les escribimos nuevamente para solicitarles su solidaridad y apoyo en nuestra campaña por la expropiación definitiva del Hotel B.A.U.E.N. En la modalidad de Cooperativa de Trabajo, los asociados-trabajadores recuperaron el hotel, ubicado en pleno centro de la Ciudad de Buenos Aires luego que los antiguos dueños abandonaron las instalaciones luego de declarada la quiebra de la empresa. Con la ayuda de trabajadores, cooperativistas, movimientos sociales y diversas manifestaciones de solidaridad, pudimos reabrir las puertas del hotel en el año 2004 como Cooperativa de Trabajo, Buenos Aires Una Empresa Nacional (B.A.U.E.N.).

En el mes de Julio de 2011, recibimos el rechazo al recurso de queja por parte de la Corte Suprema de Justicia de la Nación, que cierra la posibilidad de una solución judicial al conflicto por la titularidad del hotel. Hoy en día, tenemos un proyecto de Ley de Expropiación en el Congreso Nacional de la Nación, que permitiría finalmente que podamos continuar gestionando el hotel como cooperativa de trabajadores, el cual se encuentra en pleno tratamiento en la Cámara de Diputados.
Para nosotros/as, los socios/as-trabajadores del Hotel B.A.U.E.N., el derecho a trabajar con dignidad es el corazón de nuestra lucha. Desde que recuperamos el hotel con 20 trabajadores el 21 de Marzo 2003, hemos podido reconstruir todo el edificio, ponerlo en pleno funcionamiento, creando más de 140 puestos de trabajo y convirtiendo al hotel BAUEN en un espacio de solidaridad y encuentro de todas las organizaciones sociales, entidades cooperativas y mutualistas.
Por otra parte, con el esfuerzo de todos los trabajadores hemos invertido más de 4 millones de pesos en la reconstrucción del edificio.

Nuestro Proyecto de Expropiación plantea lo siguiente:
La construcción del hotel fue financiada en el año 1977 con fondos públicos aprobados por la dictadura militar a través de un préstamo que los antiguos dueños nunca cancelaron. Luego de 8 años, la sociedad pudo comprobar que la autogestión de los trabajadores es posible, como una forma de gestión colectiva, solidaria y participativa Hemos reconstruido por completo el hotel, haciendo del mismo un verdadero espacio de utilidad pública, para todas y todos.
Somos parte de un proceso de cambios en la Argentina, que se manifiesta claramente en el importante número de empresas recuperadas que se extienden a lo largo y a lo ancho de todo el país.
Por todo esto, les pedimos su solidaridad en este momento crucial para la Cooperativa BAUEN. La difusión de nuestra lucha, las firmas de apoyo al proceso de autogestión que llevamos adelante o el simple contacto a través de las redes sociales, es para nosotros una ayuda fundamental y un gran aliento para continuar la pelea.
Junto a vuestra ayuda, lograremos la expropiación del hotel.
Muchísimas gracias,

Los socios/as-trabajadores, Hotel BAUEN
Campaña: http://www.expropiaya.org.ar/ 
Contacto: prensabauen@gmail.com
Coop. Hotel Bauen Av. Callao 360 Congreso Cap. Fed. Phone: 011- 4371-9505