giovedì 7 aprile 2011

Carovana Uniti per la Libertà in Tunisia






Una quattro giorni di solidarietà
per i profughi tunisini

del campo Ras Jadire

Sessanta volontari, di cui una quindicina marchigiani e due jesini, partiranno dall'areoporto di Fiumicino giovedì 7 aprile alla volta di Tunisi, in aiuto dei circa 250mila profughi che si sono rifugiati nella parte sud est del paese, al confine con la Libia, nell'ambito del progetto 'La carovana della solidarietà'.








Non solo libici, ma anche somali ed eritrei sono ammassati nel campo profughi di Ras Jadire, in Tunisia, dove le pessime condizioni igieniche, la mancanza di medicinali, strumentazioni mediche e beni di prima necessità hanno creato una situazione di emergenza quanto mai drammatica.




L'aiuto offerto ai disperati con tende e presidi da parte delle organizzazioni di soccorso spontanee nate nella zona, come la Mezzaluna Rossa, non è sufficiente a sopperire alle situazioni mediche più gravi. Ecco che allora sono scese in campo due organizzazioni del territorio jesino, l'Ambasciata dei Diritti Marche e l'Associazione YA Basta per la dignità dei popoli contro il neoliberismo, gruppi di volontari che provengono dalle diverse fasce sociali, dagli studenti, ai docenti, ai medici, agli avvocati che si sono auto-organizzati per dare una mano ai profughi di Ras Jadire.




"Grazie alla collaborazione con il Comune di Jesi e l'ASUR 5 - ha riferito Enza Amici, una dei due volontari jesini che giovedì andranno a Tunisi - abbiamo raccolto in soli tre giorni una decina di scatoloni di medicinali e la grande risposta che ha dato Jesi si è estesa anche a livello nazionale." "Venerdì incontreremo i volontari tunisini e ci organizzeremo con la Mezzaluna Rossa - continua Enza - e sabato ci dirigeremo verso Ras Jadire, a circa 600 km da Tunisi. Distribuiremo i medicinali e pernotteremo al campo profughi in quattro grandi tendoni allestiti per la delegazione della carovana. Torneremo a Tunisi la domenica, in un viaggio lungo dieci ore, per poi far ritorno in Italia il lunedì."


"Sono previsti altri due o tre viaggi a Tunisi - si inserisce l'avvocato Paolo Cognini che, insieme ad Enza Amici e agli altri volontari, decollerà da Fiumicino giovedì - questa prima iniziativa è per prendere un primo contatto con le organizzazioni del posto.


Credo che questo lavoro che stiamo facendo sia interessante per capire anche come si organizza una società dopo aver riconquistato la libertà. Le rivolte in Nord Africa hanno aperto una finestra dalla quale è impossibile non affacciarsi."




"L'Amministrazione Comunale crede molto in questo progetto - sottolinea l'Assessore all'integrazione Gilberto Maiolatesi - pensiamo che in alternativa alle bombe si possa dar vita a tante iniziative di solidarietà."








di Ilaria Cofanelliredazione@viverejesi.it

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