MARCHE - L'associazione Ya Basta! e le Comunità Resistenti delle Marche presentano due giornate seminariali di approfondimento sul ruolo della cooperazione internazionale nello scenario della guerra globale. Sabato 4 - Sabato 11 febbraio OLTRE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Pratiche orizzontali di solidarietà globale, diplomazia dal basso e presenza attiva come strumenti di scambio e sostegno alle comunità in resistenza - Vai al programma dell'evento Vai allo speciale di approfonsimento “Il linguaggio umanitario e il lamento per l’orrore del presente, se non divengono pratiche concrete di rifiuto della guerra, corrono il serio rischio di fungere da modalità politicamente corretta di abitare lo stato di guerra e di convivere con i suoi disegni di morte. In tal senso l’umanitarismo astratto (e moralista) e’ uno dei discorsi dell’impero.” (Colectivo Situaciones “Quinta dichiarazione del Colectivo Situaciones. Sul golpe in Venezuela”) La cooperazione allo sviluppo, le dottrine dei diritti umani e l’irrompere delle organizzazioni non governative, sono stati elementi propulsivi, critici, destabilizzanti che hanno accelerato la crisi di fine novecento: i processi di decolonizzazione, il crepuscolo della guerra fredda, l’incalzare della globalizzazione... Eppure si dimostrano nel presente delle guerre umanitarie, infinite, permanenti, come armi spuntate, se non integrate e compatibili rispetto ai meccanismi di controllo globale. La cooperazione internazionale rischia ormai di essere sempre più formalizzata in disciplina accademica e impresa economica, o di ripetere i paradigmi neoliberisti di governance di forme di scambio privatistiche e diseguali, assistenziali e caritatevoli, il cui dispiegarsi non solo si dimostra incapace di invertire o moderare, ma sembra anzi accompagnare e sedimentarsi nello strapotere finanziario dei flussi di capitale, nei rapaci meccanismi del debito estero che strangolano i tanti sud del mondo, nei processi di liberalizzazione commerciale unilaterali, nell’estensione delle forme di controllo delle multinazionali, nella “crescita economica senza sviluppo”, nella guerra come strumento tutt’altro che accessorio e opzionale delle relazioni intenazionali, ma elemento costituente del nuovo ordine globale... Intendiamo continuare a interrogarci su come sia possibile sabotare la guerra ed i suoi apparati “embedded”, compresi quelli del business umanitario; soprattutto ora che anche la cooperazione italiana non omologata si trova ostaggio della guerra globale. Oggi che esplodono quelle contraddizioni. Parlare di “dignita’ dei popoli in lotta contro il neoliberismo”, pratica che contraddistingue l’Associazione Ya Basta! sin dalla sua nascita, significa oggi affrontare la guerra globale permanente ed i suoi devastanti effetti globali, parlarne per tracciare sentieri di ribellione che attraversino le trincee della guerra e le frontiere dell’esclusione, immaginare e praticare spazi concreti e orizzontali di resistenza ed alternativa. Per noi cooperazione significa creare complicità tra disertori globali, dare corpo materiale a relazioni di reciproco riconoscimento tra comunita’ politiche consapevoli e ribelli. Il nostro praticare la cooperazione è gia’ un’eccedenza che supera e sovverte se stessa. Oltre la cooperazione internazionale, appunto. yabastamarche@libero.it tel 0731/5060 - 333/8235503 www.yabasta.it
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