lunedì 18 settembre 2006

18/09/2006 | Da Jesi al Chiapas. Donde esta el corazon


JESI - Giovedì 21 settembre, dalle 17.30, presso la sala Salara del Palazzo della Signoria, l’associazione Ya Basta! presenterà il gemellaggio istituito fra il Comune di Jesi e e il Municipio Autonomo Zapatista San Pedro de Michoacan Chiapas - Messico. Nell’occasione si svolgerà un incontro a cui parteciperanno: l’Assessore alla Cultura del Comune di Jesi, Leonardo Animali, Simona Granati di Ya Basta! Roma e Vilma Mazza (rappresentante Ya Basta! alla IV Commissione Civile Internazionale di Osservatori per i Diritti Umani). Unitamente all’iniziativa del gemellaggio verrà allestita la mostra fotografica di Simona Granati dal tema "Donde esta el Corazon" (immagini di 10 anni di lotta zapatista) che sarà in esposizione fino a domenica 24 settembre, dalle ore 16 alle 20. "DONDE ESTA EL CORAZON" Dieci anni di zapatismo nelle immagini di Simona Granati [scarica il manifesto] Questo Patto di Solidarietà fra i due municipi, concretizza il processo mediante il quale una istituzione, una associazione, un semplice gruppo di persone della società occidentale può decidere di appoggiare in modo concreto la lotta delle comunità indigene del Chiapas per il riconoscimento dei propri diritti, la lotta della dignità e per la dignità. Le comunità indigene zapatiste si sono sollevate il 1° gennaio del 1994 ponendo 11 richieste: “lavoro, terra, casa, cibo, salute, educazione, indipendenza, libertà, democrazia, giustizia e pace”. Le comunità indigene sono il prodotto di 500 anni di lotta. Dopo il 12 gennaio 1994 l’EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) continua la sua resistenza scegliendo la “parola” come propria arma. Le rivendicazioni che partono da questo popolo indigeno riguardano tutta l’umanità: per questo gli zapatisti chiedono il sostegno della Società Civile messicana ed internazionale. Le comunità indigene ed i municipi autonomi continuano a seguire, nonostante le ripetute violenze, il proprio cammino di resistenza pacifica. La situazione si fa tuttavia sempre più difficile e la vita quotidiana è resa impossibile dalla presenza delle forze militari e paramilitari. Gli uomini hanno difficoltà ad andare a coltivare i campi, le donne non possono andare a prendere l’acqua, le strade sono bloccate da controlli. Commercializzare prodotti indigeni è molto difficile, come poter comprare generi di prima necessità nelle città o usufruire dell’assistenza sanitaria . Le comunità sono isolate da qualsiasi attenzione sociale e dai servizi medici. Ogni giorno sono costrette a subire abusi e violazioni dei diritti umani. In questo momento di difficoltà, le relazioni tra i paesi del resto del mondo e le comunità autonome zapatiste hanno il fine di permettere la continuità e la visibilità della resistenza. La società civile internazionale può portare l’attenzione del mondo sulla realtà del Chiapas, denunciare gli abusi dei diritti umani contro le comunità indigene, aprire il dialogo sui problemi dell’esclusione e del neoliberismo. La comunità internazionale può sostenere il popolo chiapaneco riguardo ai problemi della salute, dell’educazione, dell’agricoltura, dell’appoggio ai rifugiati. Si possono scambiare idee, esperienze e tradizioni. Sono molti i comuni europei che hanno deciso di materializzare questo sostegno con patti di solidarietà. Il Comune di Jesi è uno di questi, e con il Gemellaggio concretizza un accordo di relazione che va oltre il semplice aiuto unilaterale e scambio culturale. Proprio per questo aderisce al progetto “Agua para todos”, un progetto di potabilizzazione dell’acqua , per affermare che l’acqua è una risorsa collettiva che appartiene a tutta l’umanità, questo progetto che l’associazione Ya Basta stà portando avanti nella regione gestita dalla Giunta del Buongoverno “Hacia la Esperanza” dove si trova il municipio Autonomo Zapatista San Pedro de Michoacan, , può contribuire ad affermare che l’acqua è un diritto, il che implica riconoscere che la collettività ha la responsabilità di creare le condizioni necessarie affinché questo diritto venga esercitato. Diplomazia popolare, sostenibilità ambientale, auto-progettazione partecipata, sono stati le basi per i progetti di cooperazione sviluppati dall’Associazione Ya Basta!. Sviluppare cooperazione dal basso tra comunità locali è una delle basi che ci spinge a lavorare in un progetto di gemellaggio, perchè crediamo in uno spazio pubblico, aperto, di relazioni tra comunità, tra esperienze, da sempre in contatto con i movimenti che in tutto il Pianeta pongono al centro l’umanità, i diritti, la dignità e la costruzione di nuove relazioni.. Per una Pace fatta di Diritti e Dignità. All'interno dell'iniziativa sarà proiettato il video "Romper el cerco" (Rompere L’assedio) sui gravi fatti di violenta repressione, accaduti il 4 maggio scorso a San Salvador Atenco.

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