lunedì 24 maggio 2004

24/05/2004 Rafah deve Vivere


"Di fronte all'inaudita gravità degli avvenimenti di Rafah, non possiamo rimanere indifferenti. Dobbiamo mobilitarci perchè il governo israeliano metta fine alla carneficina ed alla distruzione delle case palestinesi. Che Pesaro, città gemellata, sia una voce per Rafah" L'appello dell'Ass. Ya Basta! : "Rafah: contro ogni guerra"
Più volte l'Ass Ya Basta si è recata nei territori palestinesi e sempre abbiamo potuto constatare come la violazione dei diritti umani fosse pratica quotidiana da parte dell'esercito israeliano. Confische di terre, limitazione della libertà di movimento, distruzione di terre coltivate e sradicamento di alberi preziosi come gli ulivi, uccisioni mirate, demolizioni di abitazioni. Più recentemente abbiamo dovuto denunciare come la costruzione del muro sia illegittima, e sebbene camuffata dalla prevenzione agli attacchi suicidi, di fatto rappresenti una nuova tattica per l'annessione di terre fertili per le colonie israeliane. Abbiamo dovuto denunciare la creazione di ghetti, la segregazione in bantustan, la creazione di nuovi profughi, la pulizia etnica. Ci ritroviamo sconvolti nel vedere le immagini degli ultimi giorni che ci giungono da Rafah, ghetto tra i ghetti, zona sotto il controllo permanente dell'esercito, da sempre il più caldo confine dell' Impero, da sempre confine mutevole per il desiderio Israeliano di schiacciare in una morsa la popolazione lì residente: profughi tra i prigionieri. La scusa è ora quella della creazione di una zona cuscinetto tra due confini uno dei quali è in continuo stravolgimento geopolitico secondo dinamiche decise unilateralmente da Israele con il silenzioso assenso del governo di Bush. L'ultimo voto sfavorevole da parte del Likud, allo smantellamento delle colonie da Gaza ha dato ancora più forza all' insolenza di Sharon. Di fronte a tutto il mondo il governo Israeliano viola le basilari leggi internazionali e annette terre mediante occupazione, spara a ragazzini inermi mentre vanno a scuola ed ora su una manifestazione di 3000 persone la maggior parte delle quali civili che cercavano con il più naturale di modi di dire basta con il cuore e la rabbia nelle menti. Tutto il mondo ha potuto però vedere lo sguardo di terrore negli occhi dei ragazzini portati in braccio verso le ambulanze, uno degli obbiettivi preferiti dai sicari di Sharon. Sabato 22 è la giornata internazionale di sdegno e denuncia contro l' assassino Sharon, contro ogni violazione dei diritti umani, contro tutti gli arroganti che si permettono di farlo sotto gli occhi di tutti. Noi non resteremo con lo stomaco torto dal dolore per quello che stiamo vedendo, non assisteremo in silenzio, se la comunità internazionale non prende una posizione nulla può vietare a cittadini sdegnati di alzare il proprio urlo di denuncia. Per questo invitiamo tutti sabato a creare presidi, manifestazioni, momenti di comunicazione contro ogni massacro, contro ogni violazione. In attesa del 4 giugno creiamo spazi di nemicità agli assassini, ai torturatori, ai nazisti. Contro ogni guerra, contro ogni ghetto. Ass. Ya Basta.

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