Attivisti dalle Marche faranno parte della delegazione italiana (140 persone) che partirà per il Cairo e assieme a più di mille internazionali entrerà a Gaza ad un anno di distanza dalla devastante operazione militare israeliana Piombo Fuso. Rispondendo all´appello dell´associazione statunitense Code Pink, con la convinzione che la resistenza non violenta, sia l'unica forma di lotta efficace, più di 1.500 volontari ed attivisti di tutto il mondo daranno vita ad una delle più grandi manifestazioni di solidarietà internazionale della storia recente, entrando nella Striscia di Gaza dal confine egiziano del Valico di Rafah. Il 31 Dicembre, assieme a 50.000 palestinesi marceranno fino al valico di Erez al confine con Israele con l'intento di rompere l'assedio deciso da Israele e sostenuto dalla comunità internazionale che tiene prigionieri un milione e mezzo di persone oramai da anni, deprivandole di ogni genere di prima necessità e costringendole alla costruzione dei celebri tunnel per garantire la propria sopravvivenza. Ad un anno dall'invasione israeliana nella Striscia di Gaza che provocò la morte di 1400 palestinesi, la Gaza Freedom March vuole essere una risposta internazionale dal basso all'indifferenza dei governi e delle istituzioni mondiali. L´appello per la Gaza Freedom March è sostenuto da Nelson Mandela, Jimmy Carter, il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, la sopravvissuta dell´Olocausto Hedi Epstein, il musicista dei Pink Floyd Roger Waters, i registi Ken Loach, Oliver Stone ed Aki Kaurismaki, il nipote del Mahatma Arun Gandhi, l´attivista israeliano per i diritti umani Jeff Halper, gli scrittori Naomi Klein, Gore Vidal e Noam Chomsky, e moltissimi altri. Fra i sostenitori italiani, segnaliamo gli europarlamentari Luigi De Magistris, Gianni Vattimo e Sonia Alfano, Presidente dell´Associazione dei Parenti delle Vittime della Mafia, Vittorio Agnoletto, Marco Rizzo, Don Andrea Gallo e la Comunità di San Benedetto al Porto, oltre a numerosi intellettuali, esponenti del sindacalismo di base e rappresentanti della società civile. A Gaza, i preparativi coinvolgono una larga parte della società civile che include studenti, professori, gruppi di rifugiati, sindacati, ONG e le organizzazioni delle donne palestinesi. Tutti marceranno nelle loro "uniformi" di pescatori, dottori, studenti, contadini, insegnanti, etc. "Confidiamo molto nella riuscita di questa marcia e nella risposta che riuscirà a dare la comunità internazionale" dichiara Haidar Eid, membro del comitato organizzativo a Gaza. In quanto cittadini dello stato italiano, che appoggia Israele e indirettamente la politica segregazionista del suo governo nei territori occupati, non possiamo rimanere indifferenti. Invitiamo tutti a seguire e sostenere le azioni della marcia per liberare Gaza da un assedio disumano, per il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione, per la giustizia internazionale.
Contatti: http://www.gazafreedommarch.org/ info@gazafreedommarch.org
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