lunedì 22 febbraio 2010

Storie di normalità dal Caffè Basaglia di Torino all’incontro di Trieste










Storie di normalità dal Caffè Basaglia di Torino all’incontro di Trieste: Operatori di "Malati di niente" insieme a Radio La Colifata partecipano alla costruzione della rete internazionale.

Continua il lavoro di rete per la difesa della 180 incontrando e aprendoci alla città , alla società, cercando così di far conoscere il mondo del disagio mentale, dipinto sempre più spesso, dalla cronaca e dall’informazione dei media, attraverso un legame indissolubile tra salute mentale e violenza.
Caffè Basaglia, Radio La Colifata e la Comunità Soteria, con la rassegna Malati di niente, lavorano in questo senso , per dimostrare che la “pericolosità sociale” del “malato mentale” è una menzogna, una pericolosa mistificazione della realtà.
Franco Basaglia era un famoso psichiatra. Il suo nome e’ legato alla legge 180, la Basaglia, appunto, per cui sono stati introdotte importanti trasformazioni nei trattamenti psichiatrici e la revisione dei manicomi.
Il caffè Basaglia invece e’ un locale accogliente nel cuore di Torino http://www.caffebasaglia.org/, e porta questo nome perché, tra le altre cose, da’ lavoro ad alcune persone con sofferenza psichica, aiutandoli a reinserirsi nella società.
Un loft con pareti colorate, ambienti spaziosi, dove ci si sente a casa; si mangia, si beve, si ascolta musica, ma soprattutto, li’ le persone sono un po’ speciali, e ognuno ha una storia da raccontare.
Hugo Lopez di Radio La Colifata http://www.lacolifata.org/ è rimasto a Jesi per due mesi ( ospite dell’associazione Ya Basta!) da dicembre a febbraio 2010 , dove oltre ad essere stato fra i relatori dell’ incontro della Rassegna Malati di Niente, si è fermato per fare uno scambio di esperienza e lavorare nelle attività del Centro diurno e del Centro Sollievo, nell'Atelier e nel giornalino di Capo-Horn , ma anche nelle trasmissioni di radio TLT://www.radiotlt.it/programs.asp?id=4 , come le trasmissioni "Radice di Banana" e "Luigi".
Domenica 18 gennaio Hugo è stato ospite a Torino, di Caffè Basaglia , accompagnato da operatori e attivisti di Jesi, hanno interloquito in un'incontro molto partecipato dove è stato proiettato il materiale video "colifato" sottotitolato in italiano grazie al lavoro fatto a Jesi da operatori e associazioni di volontariato coinvolte in questa avventura.
Il video, e a seguire l'intervento di Hugo , racconta la straordinaria esperienza di "Radio la Colifata" che trasmette dai giardini dell’Ospedale neuropsichiatrico “J. Borda” di Buenos Aires. Una voce di libertà e speranza che ha fatto proseliti e che ha conquistato anche il cantante franco-spagnolo Manu Chau, ormai fan di questa esperienza .
Hugo è una persona intelligente, divertente e creativa, nell'accezione riduttiva del termine è un paziente, nella realtà è una colonna di questa esperienza che punta alla riscoperta di spazi comuni e della capacità di costruzione collettiva.
L'incontro di Torino, oltre a raccontare la esperienza di Radio La Colifata di Buenos Aires, e del lavoro fatto da Malati di niente, ha avuto la possibilità di allargare ancora questa rete per la difesa della 180. Perche la prevenzione e la salute mentale è un tema che riguarda tutti, nessuno si deve sentire fuori e non coinvolto, perche il lavoro di rete per una prevenzione è quello della contaminazione culturale della promozione della salute mentale attraverso la valorizzazione delle diversità e intervento sociale sul territorio.
Perchè i diritti , la libertà e la dignità sono terapeutici
“Che cos’è “salute mentale”?”
Incontro internazionale a Trieste dal 9 al 13 Febbraio 2010
Ridurre a una pagina una miriade di discussioni è praticamente impossibile.
Partiremo allora dalle conclusioni.
Tirare le fila del discorso, la «Carta di Trieste».
Il documento, sottoscritto dalla rete degli operatori sociali, si domanda come attualizzare la libertà terapeutica proposta da Basaglia, e ne esce un elenco di punti programmatici, volti a rimettere in discussione «il ruolo che oggi il potere attribuisce al sistema del welfare».
L'obiettivo è di aprire una nuova campagna proprio in questa fase storico-politica in cui si mette in discussione la Legge 180 rispolverando la vecchia logica custodilistica-manicomiale. E’ stato dichiarato, e con la nostra partecipazione abbiamo verificato, che questo non era un tradizionale convegno psichiatrico ma un crocevia di storie, di pratiche, esperienze, studi e ricerche: una sorta di forum destinato a riunire e a valorizzare le più diverse reti che in oltre quarant’anni si sono formate – in Italia e nel mondo – attorno alle questioni suscitate dalla chiusura dei manicomi e dalle pratiche di contrasto all’esclusione.
L’ Incontro ha offerto spazi e un minimo di infrastrutture per discutere insieme su temi, domande, suggerimenti e proposte.
Con cadenza quasi decennale, dal '77 Trieste ha chiamato a raccolta le “forze vive” per continuare un percorso che non avrà mai fine.
Un cammino non lineare, cosparso di domande, di donne e uomini che continuano chiedersi perché. E quando le questioni hanno a che fare con la realtà, soprattutto quella istituzionale, il chiedersi insieme cos'è e perché è così e non altrimenti, ha una forza inaspettata.Tantissime e tantissimi hanno risposto con entusiasmo all'invito, inviando proposte e messaggi, obbligando a estendere la mappa dell’Incontro, di volta in volta aggiungendo nuovi workshop, modificandone altri, realizzando in queste giorni uno scambio di grande speranza.

“Nella nostra debolezza in questa minoranza che siamo, noi non possiamo vincere perche è il potere che vince sempre. Noi possiamo al massimo convincere, nel momento che convinciamo noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di cambiamento difficile da ricuperare.”
Franco Basaglia

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