venerdì 20 gennaio 2012

Acqua, Monti fa marcia indietro


Acqua, Monti fa marcia indietro

http://www.acquabenecomune.org/

Comunicato stampa

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

La mobilitazione paga: il popolo dell'acqua ha costretto il Governo a ritirare il provvedimento che vietava la gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali.
È una vittoria dei cittadini e dei comitati che in tutto il paese hanno fatto sentire forte la loro voce in difesa del voto referendario.
Rimane ampiamente negativo il giudizio del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sul decreto liberalizzazioni che, a dispregio voto del giugno scorso, peggiora le già pessime misure del precedente Governo sulla privatizzazione degli altri servizi pubblici locali.
La mobilitazione del popolo dell'acqua continua per la piena attuazione del risultato referendario: avanti tutta con la ripubblicizzazione del servizio idrico e la campagna di obbedienza civile per una tariffa corretta e coerente coi referendum. Si scrive acqua, si legge democrazia.
Roma, 20 gennaio 2012




Ancona

Il 13 Giugno 2011 ci siamo ritrovati in tutte le piazze marchigiane a festeggiare l’esito referendario e il risultato storico che tutto il popolo dell’acqua era riuscito a conquistare dopo anni di battaglie. La vittoria   referendaria ha sancito che l’acqua è un bene comune e che di conseguenza la sua gestione non può che essere pubblica e partecipata.
Il Governo Monti con il decreto che verrà presentato domani ripropone di fatto la privatizzazione dell’acqua. L’art. 20 afferma che il servizio idrico - considerato servizio di interesse economico generale - potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando la possibilità di una gestione pubblica del servizio idrico. A quanto pare gli interessi economici sono più importanti del voto referendario di 27 milioni di cittadini/e italiani che hanno affermato che l’acqua deve rimanere fuori dalle logiche di profitto.
Oggi, con il presidio in Piazza Roma, come in tante città italiane, sono di nuovo i cittadini/e a manifestare il proprio dissenso e a chiedere ai propri sindaci e a tutte le istituzioni di disobbedire alla privatizzazione dell’acqua.
Noi chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa, chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano e chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario. Se il governo Monti continuerà in questa direzione avremo di fatto un “tradimento” del referendum, un “tradimento” della democrazia. Più volte abbiamo ribadito che il popolo dell’acqua non si sarebbe fermato fino a quando non fosse avvenuta la completa applicazione degli esiti referendari.
Il voto – come si legge nell’appello pubblicato su www.acquabenecomune.org - ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti. Nessuna esigenza di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Oggi più che mai si scrive acqua e si legge democrazia.

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