mercoledì 5 ottobre 2011

Messico - Javier Sicilia in appoggio alle basi zapatiste

Il movimento di Javier Sicilia esprime il suo sostengo alle basi zapatiste

Messico - Javier Sicilia in appoggio alle basi zapatiste.
Articolo de La Jornada del 9 ottobre
di Hermann Bellinghausen

 
 
 
Javier Sicilia ha espresso “sostegno morale e politico a tutte le basi di appoggio zapatiste” da parte del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità (MPJD).
In un messaggio letto questa mattina dalla Commissione Azioni di Resistenza del MPJD, in conferenza stampa, Sicilia ha dichiarato: “Durante la nostra visita in Chiapas, con la Carovana del Sud, in settembre scorso, siamo stati informati delle minacce e delle aggressioni contro le basi di appoggio zapatiste, ed in particolare della comunità di San Patricio, municipio autonomo La Dignidad, corrispondente al municipio ufficiale di Sabanilla”.

Nello stesso tempo, il movimento civile ha chiesto ai governi federale e statale “che si garantisca in forma immediata la vita e l’integrità di tutte le basi di appoggio dell’EZLN” nella comunità autonoma di San Patricio, e che si garantisca il libero accesso ed il rispetto delle terre di questa comunità, poiché riteniamo che tali aggressioni sono un attentato, non solo contro le basi di appoggio zapatiste, ma contro una nuova speranza di ricostruzione della nazione: le autonomie”.
La delegazione del MPJD ha inoltre reso noto un messaggio indirizzato alle giunte di buon governo dei caracoles di Roberto Barrios ed Oventic, per annunciare che invierà in Chiapas una delegazione di 13 persone per “conoscere direttamente dalle vostre voci di quello che succede”.
(….) In due messaggi più, rivolti a Las Abejas di Acteal ed ai detenuti in sciopero della fame e digiuno nella prigione di San Cristóbal, il MPJD ha ribadito la sua vocazione pacifica. A questi ultimi ha detto: “Riconosciamo pienamente il digiuno e lo sciopero della fame come due forme di lotta di grande radicalità morale e fisica, il cui scopo è far venire a galla la verità e toccare la coscienza di chi li fa e dell’avversario. Confidiamo pienamente che questo sciopero della fame e digiuno dia i frutti che tutti aspettiamo quanto prima, e che possiamo riunirci in un abbraccio solidale di libertà”.
Questa mattina, i famigliari, in maggioranza donne, di questi detenuti indigeni hanno installato un presidio di fianco alla cattedrale, per chiedere la liberazione dei membri della Voz del Amate, Voci Innocenti, Voces Inocentes, Solidarios con la Voz del Amate e la comunità organizzata di Mitzitón.
Nella piazza della soprannominata Cattedrale della Pace il prossimo fine settimana si svolgerà il Forum Mondiale del Turismo di Avventura, in occasione del quale albergatori e ristoratori aspettano un gran numero di visitatori che vengono a visitare le bellezze dello stato. Le autorità hanno già installato una struttura espositiva proprio a pochi metri dal presidio degli indigeni che chiedono giustizia.
Questo presidio è stato dichiarato a tempo indeterminato e fino alla liberazione dei detenuti in sciopero della fame dal 29 settembre in tre prigioni del Chiapas.

Tratto da:
La Jornada               (Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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