sabato 5 gennaio 2013

Sulla giornata della Pace del 6 gennaio 2013 a Jesi: L’EUROPA DELLA PACE?



L’EUROPA DELLA PACE?  

questo il titolo, anticipatore di contenuti reali e veritieri, che tutti noi avremmo voluto vedere sul manifesto dell’Amministrazione Comunale, riguardo la giornata della pace 2013, ma alla luce del programma presentato, concordiamo che il punto interrogativo non poteva avere diritto di cittadinanza.
Con questa lettera aperta ribadiamo la nostra contrarietà, già a suo tempo resa nota alle altre associazioni aderenti alla Consulta per la Pace.
E’ così difficile comprendere che collegare la Giornata della Pace del 6 gennaio, con il conferimento del premio Nobel per la Pace all' Unione Europea, ci debba offendere tutti? perlomeno quelli che fanno parte della consulta.
 Sappiamo bene che in politica, tutto serve per dare visibilità, e cosa c’è di meglio che sfruttare il tema della pace, un po’ di buonismo, i bambini, la befana, l’integrazione, l’europa, evvia tutti sul carrozzone del paese dei balocchi, però ci aspettavamo, questo si, una condivisione umana e sensibile su questo tema.
Pensavamo che questi anni di impegno nella consulta, tra alti e bassi, fossero stati in qualche modo costruttivi e propositivi, non fosse altro che per i testimoni di impegno morale e di lotta ospitati nella nostra città nelle precedenti edizioni:  Gino Strada, le Madres de Plaza de Mayo, Luigi Ciotti, gli studenti della Locride, Alex Zanotelli e tanti altri.
Avevamo scritto “da un lato l'Europa della finanza e dei mercati, della guerra e delle spese militari di "pace", dall'altro quella dei diritti e dei cittadini, a tutti noi la decisione su quale modello scegliere”........
Scusate la mancanza di diplomazia e di buonismo,  quindi coerentemente con quanto già anticipato, ribadiamo che la nostra Associazione non intende avallare in nessun modo questa iniziativa, nel dissociarcene rendiamo nota la nostra decisione di uscire dalla Consulta per la Pace, se questo è il percorso che vuole percorrere..

Il cammino continua………………..
Associazione Ya Basta!Marche


Questa la mail inviata, dall'Associazione Ya Basta!Marche, ai componenti della Consulta per la Pace,  il 19 dicembre 2012 quando siamo stati informati dell'iniziativa del 6 gennaio decisa del Comune di Jesi, preso il Teatro studi "Valeria Moriconi"


Alle Associazioni
aderenti alla Consulta per la Pace

Un saluto a tutti
Vi scriviamo, per condividere le nostre riflessioni sulla mail inviata dall' Amministrazione Comunale di Jesi, riguardo alla Giornata della Pace 2013.
Lo facciamo in ritardo, perchè prima di comunicare anche a voi il nostro punto di vista, abbiamo ritenuto opportuno condividerlo all'interno della nostra Associazione, per sentire il parere di tutti.
Le nostre unanimi conclusioni sull'iniziativa sono qui brevemmente riassunte:
E' nostro parere, che collegare la Giornata della Pace del 6 gennaio, con il conferimento del premio Nobel per la Pace all' Unione Europea, anche alla luce delle precedenti edizioni, in cui le tematiche e gli ospiti di tale giornata sono stati  rappresentati da donne e uomini portavoci delle istanze della società civile, è inacettabile.
Come tutti noi sappiamo, sono decenni che l'Unione Europea mette in pratica, sia a livello interno che esterno, politiche che violano tutti i principi più elementari della convivenza pacifica; tutti noi sappiamo che non può esserci pace senza giustizia sociale, infatti i decisori europei, continuano a scaricare in maniera ignobile, ogni costo della crisi sul lavoro e sulla negazione dei diritti, sui cittadini, sui redditi.
Da un lato l'Europa della finanza e dei mercati, della guerra e delle spese militari di "pace", dall'altro quella dei diritti e dei cittadini, a tutti noi la decisione su quale modello scegliere.
Detto questo, se i termini della giornata del 6 gennaio, dovessero essere quelli proposti dall'Amministrazione Comunale, come Associazione abbiamo preso la decisione di dissociarci da tale iniziativa e di non partecipare, nulla togliendo all'invito alla Prof.ssa Laschi, che oltretutto non conosciamo, e sul tema dell' "integrazione europea".
Inoltre crediamo, che per le questioni suddette, la Consulta per la Pace non debba dare in nessun modo il suo avvallo all'iniziativa, come propostaci; se ciò avvenisse, per coerenza con i nostri principi, ci troveremo costretti ad uscire dalla Consulta stessa.

Associazione Ya Basta!Marche

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